Terni, cinquantenne ternano stroncato da un malore a casa di un amico: Lo spettro della droga killer

Terni, cinquantenne ternano stroncato da un malore a casa di un amico: Lo spettro della droga killer
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 5 Gennaio 2023, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 10:01

TERNI - Torna lo spettro della droga killer.

L’ipotesi degli investigatori dell’arma dovrà essere confermata dall’autopsia ma dai primi rilievi emerge che Gianluca sarebbe stato stroncato da un’overdose di eroina.

L’allarme nel tardo pomeriggio di martedì, quando il 118 raggiunge un appartamento di via Minerva, a Narni Scalo.

I soccorritori trovano il corpo senza vita di Gianluca Sfiligoi, 51 anni da compiere, ternano.

Per lui, colpito da un malore a casa di un amico, purtroppo non c’è più nulla da fare.

Sul posto i carabinieri di Narni Scalo e Amelia, che si mettono al lavoro per cercare di ricostruire le circostanze del decesso seguendo un rituale che si ripete con una frequenza che non può essere sottovalutata.

Nell’appartamento di via Minerva dove Gianluca ha trascorso le ultime ore di vita, passato al setaccio fino a notte fonda, gli investigatori mettono insieme una serie di elementi che ricondurrebbero il decesso ad una dose letale di eroina. Al vaglio dell’arma i contatti che la vittima ha avuto nelle ore che hanno preceduto la tragedia che si è consumata a casa dell’amico, sentito dagli investigatori dell’arma.

Dopo il nulla osta della procura il corpo senza vita di Gianluca viene trasferito a Perugia. Nelle prossime ore sarà conferito l’incarico per l’autopsia e l’esame tossicologico, accertamenti fondamentali per confermare l’ipotesi investigativa che, i primi giorni del nuovo anno, porta di nuovo sul banco degli imputati la droga che uccide.

Il 19 dicembre la morte di Mehdi Tabei, 44 anni, tunisino che viveva a Terni da quando era bambino, stroncato da un malore a casa di un amico, nel quartiere San Giovanni.

A ucciderlo, è l’ipotesi degli investigatori della squadra mobile, un mix di metadone e alcol. Quella sera Mehdi fu trovato senza vita a casa di un noto tossicodipendente in cura al Serd, che lo ospitava da qualche settimana. Accanto al cadavere diverse bottiglie vuote di birra e vino. Sarà l’amico a raccontare agli investigatori di aver lasciato incustodito il metadone che utilizzava per disintossicarsi e di essere uscito di casa lasciando solo Mehdi. Per confermare l’ipotesi dell’assunzione del mix di sostanze che avrebbe causato un viaggio senza ritorno, si attendono gli esiti dell’autopsia e del tossicologico.  

La morte di Gianluca, che viveva con la mamma al villaggio Pallotta, nel cuore del quartiere Polymer, ha destato profonda impressione tra chi lo conosceva. Il cinquantenne per anni ha lavorato come cuoco in diversi ristoranti della città, attività che avrebbe poi interrotto per problemi di salute.

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