Chiusa a Orvieto la mostra dedicata alle api. Oltre 85mila i visitatori

Chiusa a Orvieto la mostra dedicata alle api. Oltre 85mila i visitatori
di Monica Riccio
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Domenica 3 Novembre 2019, 18:47
Si è chiusa a Orvieto con un grandissimo successo di partecipazione e pubblico la mostra "Dai fiori al miele. Api, noi e il futuro del mondo" "… per fare tutto ci vuole un fiore" (Gianni Rodari), pensata e voluta da Maria Assunta Pioli, orvietana, fotografa per passione. Un successo che ha visto visitare l'esposizione realizzata nella Chiesa di San Giuseppe, in Piazza Gualterio, circa 85 mila persone. Inaugurata l'8 giugno nell’ambito della settima edizione di "Orvieto in Fiore", con il patrocinio di varie Istituzioni pubbliche e private, la mostra avrebbe dovuto chiudersi il 23 giugno, ma è stata prorogata a più riprese, per la grande richiesta, fino a domenica 27 ottobre, con un ulteriore rinvio. Un successo che ha visto, solo nei primi due giorni di apertura, durante la Festività del Corpus Domini, oltre ai moltissimi orvietani, e persone provenienti dai paesi vicini, la visita di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.

L'originale percorso espositivo è stato ideato e curato dalla stessa autrice degli scatti fotografici, Maria Assunta Pioli, personalità molto attiva nella solidarietà, volontaria della Croce Rossa Italiana - Comitato di Orvieto e conosciuta nella comunità locale. Sempre lei ha ideato il felice mix tra soggetti fotografici dedicati alla flora apistica e ai lavori degli apicoltori, elaborati di bambini, curiosità e testimonianze sulla vita nell'alveare. Al tempo stesso un appello, quello che traspare lungo tutto l'itinerario espositivo, volto a tutelare e salvaguardare questa preziosa risorsa naturale che è l'ape italiana, regina della nostra biodiversità.

“Il fantastico mondo delle api – spiega Pioli - è il volano del pianeta, siamo noi che lo mettiamo a rischio, dobbiamo svegliarci e pensare”, così come sostiene la famosa regista e sceneggiatrice Alice Rohrwacher nel suo bellissimo pensiero introduttivo alla mostra, che ci invita ad immaginare le api come degli “animali domestici”, da amare e accarezzare e possiamo proseguire con una frase lapidaria attribuita nientemeno che a quel grande genio che fu Albert Einstein: "Quando anche l’ultima ape ci avrà abbandonato, all’uomo resteranno solo quatto anni di vita". Ciò che più ha commosso è il continuo afflusso di gente semplice, tanti i visitatori italiani ed anche quelli provenienti dai quattro angoli del pianeta. Tra questi la scrittrice Susanna Tamaro, lei stessa amante e allevatrice di api, che ha scritto: “Bellissima ed importante mostra”, il giornalista televisivo Guido Barlozzetti: “Complimenti, le api portano la vita e ci fanno vivere”. Non è voluta mancare anche la sindaca di Orvieto Roberta Tardani: “Una bellissima mostra per un tema importante. Grazie”. In visita alla mostra anche il Presidente della Federazione Apicoltori Italiani, Raffaele Cirone, che ha visitato l’esposizione a più riprese intrattenendosi con i visitatori e facendo egli stesso da testimone della professione apistica, ha espresso parole di apprezzamento per questa esposizione fotografica e per i bellissimi lavori dei bambini: “E’ un evento particolare” – dice il Presidente – “che ci porta a guardare l’immagine del reale che normalmente i non addetti ai lavori non ritrovano nella propria realtà quotidiana, c’è una valenza pedagogica, educativa, informativa, culturale, oltre il prezioso lavoro dell’apicoltore che pochi conoscono e che merita di essere riscoperto.” La sua dedica: “C’è un’ape nel nostro passato di umani e un’altra nel nostro futuro! Ecco perché le api del presente vanno preservate: come bambini. Il loro non solo, ma l’altrui bene procurano. Piantare un seme, farà fiorire il nostro mondo.”

In esposizione anche i bellissimi lavori sul mondo delle api, realizzati dai bambini della Scuola Primaria di Orvieto Scalo, molto belli, originali ed apprezzati dai visitatori. “In tutto questo - afferma l’autrice – “ciò che più commuove è proprio la sensibilità che i bambini, sia con i loro lavori, esposti alla mostra, che con le loro esternazioni, hanno avuto e provano verso le api, questi piccoli, meravigliosi insetti di cui non possiamo né potremo mai fare a meno. Quindi, come molti bambini dicono, “difendiamo in ogni modo le api, perché salvando le api, salveremo almeno una parte del mondo, noi inclusi”.
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