«Anche in questo periodo di sofferenza hai toccato l’anima di tante persone che non ringrazieremo mai abbastanza per esserci state vicino e aver combattuto con noi per cercare di riportarti a casa, dalla tua famiglia e dai tuoi cari…» si legge nella lettera scritta dal fratello Matteo e letta in chiesa da una parente durante i funerali. «Non volevamo tornassi così. Ci consola e ci dà forza il pensiero che te ne sei andato nella terra dove avevi scelto di vivere e di realizzare i tuoi sogni».
LA LETTERA
«Ciao Luca, finalmente oggi spiccherai il tuo volo! Sicuramente non era quello che volevi e che immaginavi…neanche noi! Questa lettera non è un addio, un giorno ci rivedremo e fino a quel giorno continuerai a vivere nel cuore di ognuno di noi. Vogliamo immaginarti farfalla che vola leggera e libera come tu eri…Vogliamo immaginarti fiore dai mille colori, com’erano i tuoi pensieri…vogliamo immaginarti brezza che sfiora il nostro viso…
Indelebile sarà per noi il ricordo del tuo sorriso. Ci sono tanta tristezza e tanto dolore qui oggi, forse c’è anche un po’ di rabbia per com’è andata…
Grazie Luca per tutto ciò che ci hai regalato semplicemente vivendo e condividendo con noi la tua vita…Anche in questo periodo di sofferenza hai toccato l’anima di tante persone che non ringrazieremo mai abbastanza per esserci state vicino e aver combattuto con noi per cercare di riportarti a casa, dalla tua famiglia e dai tuoi cari.
Non volevamo tornassi così. Ci consola e ci dà forza il pensiero che te ne sei andato nella terra dove avevi scelto di vivere e realizzare i tuoi sogni. Hai raggiunto papà…finalmente siete di nuovo insieme e che da lassù possiate colmare il grande vuoto che si è formato nei nostri cuori.
Un grazie dal profondo a tutti voi familiari, amici, conoscenti, a chi è presente qui oggi e a chi non ha potuto esserci. Un grazie speciale al dott. Amendoni e alla sua equipe medica, a Michele, Federico, Francesco e alle rispettive mogli e, non ultimo d’importanza, al nostro amico Riccardo che ieri ci ha lasciato ed è ora con te».
Matteo Presciutti
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