Cesi «cittadella della cultura»: le proposte di rilancio del borgo di Filipponi (Pd)

Cesi «cittadella della cultura»: le proposte di rilancio del borgo di Filipponi (Pd)
di Beatrice Martelli
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Venerdì 18 Febbraio 2022, 17:00

CESI        Sant’Agnese, il Teatro comunale, il complesso «Carlo Stocchi», ma non solo: c’è molto che Cesi ha da offrire. È così, almeno, secondo Francesco Filipponi, capogruppo del Pd, che ha formulato, in un’interrogazione, una proposta per fare di Cesi una vera e propria cittadella della cultura. «Cesi possiede un patrimonio storico e culturale considerevole, che andrebbe valorizzato e fatto conoscere. Cesi come centro culturale e turistico, modello a disposizione di tutto il territorio ternano: su questo mi aspetto lavoro e investimenti da parte dell'amministrazione Comunale, per questo ho presentato una dettagliata interrogazione che costituisce una piattaforma per la cittadella della cultura», spiega Filipponi stesso. Le innovazioni da apportare sarebbero nel campo dell’offerta culturale, ma anche in quello della formazione. Così la chiesa di Sant’Agnese e la chiesa di San Michele Arcangelo potrebbero diventare un museo con trasferimento dei beni di proprietà della Curia e da Torre Maggiore, e ospitare conferenze e concerti; questo significherebbe, per il primo edificio, porre mano agli affreschi della volta a botte e agli altari, restaurandoli, e rendere il luogo adatto con lavori di blindatura delle porte e allarme. La chiesa di San Michele Arcangelo è già stata ristrutturata dal Comune, con impianti di riscaldamento, elettrico e di illuminazione a norma. Anche il Teatro comunale (ex chiesa di Sant’Andrea) potrebbe avere un’impiego simile, sfruttando meglio gli spazi pubblici esterni. Nell’edificio «Carlo Stocchi» potrebbero tenersi corsi di formazione sul recupero e sul restauro di beni storici ed artistici, mentre il Teatrino parrocchiale, la chiesa di Sant’Onofrio e la torre di avvistamento e la rocca necessitano di una completa ristrutturazione. Per l’Istituto Peticca si accolgono proposte: per Filipponi «occorre approfondire la possibilità di una gestione attraverso l'ascolto dei residenti ed anche eventuali indagini di mercato». Ultimo, ma non per importanza, l’Osservatorio astronomico: potrebbero aiutare un’apertura più frequente, la collaborazione con l’associazione ternana astrofili e l’avvio di corsi, oltre che l’utilizzo dell’area circostante per manifestazioni sportive, culturali e enogastronomiche.

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