Centri estivi, semila famiglie a caccia del bonus regionale. Ecco come fare

Centri estivi, semila famiglie a caccia del bonus regionale. Ecco come fare
di Luca Benedetti
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Mercoledì 19 Agosto 2020, 14:45

PERUGIA - Pronti via, tutti in fila. La Regione mette sul piatto tre milioni di euro (2,950 milioni a essere precisi) per sostenere le famiglie nelle spese di frequenza dei figli dei centri estivi e scatta l’assalto per ottenere i contributi.
Che ci sarà la fila nel presentare le domande e gli uffici dovranno fare gli straordinari(già pronto un potenziamento per esaminarle), lo dicono due numeri di telefono (3341134002 e 3341133949 attivi dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14) e un indirizzo mail (centriestivi@regione.umbria.it) del Servizio Istruzione, università, diritto allo studio e ricerca della Regione che sono stati letteralmente presi d’assalto per avere informazioni su come andare a dama e riuscire a ottenere il sussidio.
«La Regione-aveva detto nel presentare l’iniziativa l’assessore Paola Agabiti- rinnova la ferma volontà di essere vicina alle famiglie umbre nell’affrontare l’emergenza in atto, supportandole nelle spese sostenute per far partecipare i propri figli ai centri estivi con uno stanziamento di 2milioni 950mila euro. Per i bambini e i ragazzi coinvolti, dopo il lungo periodo di sospensione delle attività in presenza, i centri estivi rappresentano una fondamentale occasione di socializzazione e di crescita».
Una sfida importante che, stando alle previsioni degli uffici raccoglieranno in tanti. Perché, alla fine, si prevedono dalle cinque alle seimila domande per ottenere il bonus.
LE QUOTE
Contributo che prevede il rimborso della spesa sostenuta di 70 euro a settimana per i bimbi che frequentano i centri estivi da zero e tre anni e di 50 euro per la fascia di età che va dai 4 ai sedici anni.
I NUMERI
In Regione hanno fatto una ricognizione dei circa 500 estivi che sono attivi in Umbria. Centri estivi che senza la crisi legata al coronavirus, hanno una disponibilità di circa 18mila posti. Naturalmente, rispetto allo scorso anno, chi ha organizzato i centri estivi ha dovuto ridurre i posti disponibili per gestire al meglio tutte le procedure anti Covid-19. Ecco da dove arriva la stima di cinquemila-seimila domande che arriveranno in Regione dopo l’11 settembre, data ultima che gli organizzatori dei centri estivi hanno per inoltrare agli uffici regionali le domande delle famiglie.
La prima mossa tocca proprio alle famiglie. Che devono riempire i moduli per il rimborso che i scaricando dal sito della Regione. Presentando poi al centro estivo la domanda. Se un bambino o un ragazzo ha frequentano più di un centro estivo, la domanda per il rimborso della quinta settimana dovrà essere presentata all’ultimo centro estivo che ha frequentato. Naturalmente il bonus della Regione non si può sommare a quello del governo rispetto allo stesso periodo. Cioè una famiglia può ottenerli entrambi, ma non per la stesse settimana. Per evitare che qualcuno ci provi lo stesso, sono pre controlli a campione sulle domande che arriveranno.
DIECI PER CENTO
Il bonus aiuta in maniera diretta le famiglie, ma anche i centri estivi. Sia perché porta (sta portando) le famiglie a scegliere quel tipo di approccio per l’estate in attesa della ripresa dell’attività scolastica, sia perché la Regione riconoscerà il dieci per cento sull’importo erogato per ognuno dalle domande che vengono accettate. Insomma, un modo per aiutare i centri estivi che si accollano la parte burocratica di raccogliere le domande.
Il contributo copre al massimo undici settimane e una volta che tutte le domande saranno state presentate, la Regione mette in fila la graduatoria degli aventi diritto al rimborso.

Secondo una prima ipotesi il contributo centri estivi potrebbe essere erogato nel mesi di ottobre, ma gli uffici regionali non si sbilanciano proprio perché prima devono valutare la massa delle domande e come verranno presentati gli incartamenti da parte dei vari centri estivi.

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