Centinaia di studenti umbri schiavi della droga comprata su Internet

Scambio di droga
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Lunedì 9 Dicembre 2019, 17:20
PERUGIA Nei guai con la legge per via della droga, anche da giovanissimi. Denunciati per spaccio o segnalati come consumatori alle prefetture. Una media di dieci al mese, e non è poco. Non solo perché si tratta di minori, ma anche perché se in valore assoluto i numeri dell’Umbria sono inferiori rispetto alla maggior parte delle regioni italiane (vista la differenza di popolazione) se rapportati proprio al numero di abitanti, e di residenti di età inferiore a 18 anni, ecco che lo scenario muta radicalmente: i minorenni della regione che hanno problemi di tipo penale o che sono segnalati alle prefetture schizzano al top nazionale.
Nell’ultimo anno, come si evince leggendo i dati pubblicati dal Dipartimento per le politiche antidroga nella Relazione 2019 al Parlamento, sono 57 i minori denunciati in Umbria per spaccio di droga. Cui bisogna sommare gli altri 73 segnalati quali consumatori di stupefacenti dopo essere incappati in qualche operazione antidroga: in entrambi i casi, il rapporto in relazione alla popolazione minorenne regionale si attesta intorno ai 60 casi ogni 100mila abitanti, un coefficiente che pone l’Umbria al top nazionale.
L’ennesima fotografia scattata dal Dipartimento che deve far riflettere, perché la questione legata allo spaccio e all’uso di droghe a Perugia e in Umbria è ancora di strettissima attualità nonostante la forte riduzione nel numero dei decessi, le migliaia di persone espulse negli anni e le tantissime indagini concluse con successo dalle forze dell’ordine.
Allargando il campo a tutta la popolazione studentesca, ecco che gli studenti umbri al pari dei loro coetanei nel resto d’Italia ammettono in centinaia di fare uso di droghe: la maggior parte, secondo quanto raccontato nei questionari somministrati nelle scuole, raccontano di rivolgersi ad hashish e marijuana, ma c’è una parte sempre più consistente che invece non nasconde di fare uso di eroina e cocaina. Parecchi ragazzi raccontano anche di aver fatto recenti e non sporadiche esperienze con gli stimolanti, oltre alle droghe ordinate via internet.
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