La fioritura di Castelluccio in giardino o in salotto? Possibile, grazie al progetto che vede gli agricoltori in prima linea

La fioritura di Castelluccio in giardino o in salotto? Possibile, grazie al progetto che vede gli agricoltori in prima linea
di Ilaria Bosi
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Domenica 21 Giugno 2020, 18:22
NORCIA - Lo spettacolo della fioritura riprodotto nel giardino di casa o, perché no, in un bel vaso ornamentale da sistemare in salotto e ammirare, magari, mentre si sorseggia una tisana al fiordaliso, il fiore che tinge d’azzurro il Pian Grande. Niente di impossibile, grazie al progetto (finanziato con la misura 16.2 del Psr per l’Umbria 2014-2020) “I semi della fiorita di Castelluccio di Norcia”, di cui è capofila la Cooperativa agricola di Castelluccio e che ha visto la partecipazione di molti partner, tra cui gli stessi agricoltori della zona. In cosa consiste il progetto? “I semi – viene spiegato - sono stati raccolti, riprodotti e tra qualche mese potranno essere messi in vendita per realizzare ovunque dei prati fioriti, a uso di enti o privati”. Tra i prodotti innovativi anche la “carta fiorita, una carta che ha all’interno dell’impasto i semi della fiorita e che, messa in terra o in vaso, fa nascere le piantine di fiori riproponendo, in piccolo, la fioritura. Dal progetto è nata anche la conservazione dei fiori di fiordaliso essiccati per uso alimentare, come base di tisane o per guarnire piatti nella ristorazione”. Le fioriture in miniatura saranno probabilmente immesse sul mercato il prossimo anno.

IL PROGETTO
Sabato 20, a Castelluccio, è stato celebrato l'evento conclusivo di questo progetto, in occasione della prima "Festa della fioritura di Castelluccio di Norcia".
Di cosa si tratta?
Di un progetto di trasferimento di innovazione, finanziato con la misura 16.2 del Psr per l’Umbria 2014/2020. È un progetto interessante, innovativo – è il commento dell'assessore regionale Roberto Morroni, presente all'iniziativa – che ha il pregio di accendere l’attenzione su una delle bellezze straordinarie del nostro territorio e di costruirci intorno un percorso di valorizzazione e conoscenza fuori dai confini regionali. Quindi un’occasione significativa di promozione del territorio e di sviluppo”.
La Cooperativa agricola di Castelluccio di Norcia è capofila del progetto che ha visto la partecipazione di molti partner: numerosi agricoltori di Castelluccio ma anche soggetti a vario titolo legati al mondo dell’agricoltura tra cui Atm Consulting struttura di trasferimento di innovazione che ha animato il progetto fin dall’inizio; Fitoconsult di Varese, azienda leader in Europa per i prati fioriti; Associazione Mercato delle Gaite di Bevagna che si è occupata di realizzare la carta piantabile; l’azienda Fortunati Tartufi di Campello sul Clitunno che ha realizzato prodotti a base di fiore di fiordaliso; lo studio Brandimarte che ha realizzato le brevettazioni; la ditta Rosi Sementi di Perugia con la sua esperienza di confezionamento dei semi. All’evento hanno partecipato Nello Perla, presidente della Cooperativa agricola di Castelluccio, Dina Porazzini di Atm coordinatore del progetto, Ambrogio Zanzi di Fitoconsult, Lorenzo Mariani, segretario regionale di Confcooperative Umbria, Nicola Alemanno, sindaco di Norcia, oltre che l’assessore Morroni.
L’obiettivo è stato, dunque, la realizzazione di prodotti innovativi valorizzando la fiorita di Castelluccio, fenomeno unico che si verifica in un territorio incontaminato.
“Gli agricoltori di Castelluccio – ha spiegato Dina Porazzini – coltivano le lenticchie senza uso di diserbanti. I fiori accompagnano con la loro fioritura il ciclo della coltivazione della lenticchia: cosi si assiste a questo mosaico di colori dei campi di lenticchia del Piano. Questi fiori che in una agricoltura industriale sarebbero eliminati come infestanti, sulla Piana di Castelluccio crescono e fioriscono in una perfetta armonia con la coltivazione della lenticchia. Ogni colore è un fiore diverso: il rosso dei papaveri, il blu dei fiordalisi, il giallo delle crucifere, il bianco delle margherite oltre che delle lenticchie”.
I semi sono stati raccolti, riprodotti e tra qualche mese potranno essere messi in vendita per realizzare ovunque dei prati fioriti, in città come in campagna, a uso di enti pubblici o di privati cittadini. Un altro prodotto del progetto è la carta fiorita, una carta che ha all’interno dell’impasto i semi della fiorita di Castelluccio e, che messa in terra o in vaso, fa nascere le piantine di fiori riproponendo, in piccolo, la fioritura. Dal progetto è nata anche la conservazione dei fiori di fiordaliso essiccati per uso alimentare, come base di tisane o per guarnire piatti nella ristorazione. La fine del progetto segna, per la cooperativa di Castelluccio, l’inizio dell’attività commerciale dei prodotti che verranno fin dal prossimo anno messi sul mercato.
“È una bella cosa – ha aggiunto Dina Porazzini – che la Regione Umbria abbia avuto la sensibilità di finanziare questa iniziativa perché è un esempio di trasferimento di innovazione nel rispetto della sostenibilità ambientale e sociale, molto importante per la comunità dei Monti Sibillini così colpita in passato da eventi calamitosi”. “Siamo molto contenti oggi di celebrare questo evento – ha concluso Nello Perla – e abbiamo pensato che sarebbe stato bello fare una festa di campagna per l'occasione, la Festa della fioritura di Castelluccio. Chiediamo a chi viene a vedere la fioritura di rispettarla: è una meraviglia che continua grazie al lavoro degli agricoltori, non calpestare le coltivazioni di lenticchia e il lavoro degli agricoltori per fotografare i fiori è un segno di cortesia di cui ringraziamo".
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