Il 23 marzo Franco e i suoi colleghi vengono messi in cassa integrazione. Andare avanti nella gestione della vita quotidiana è sempre più difficile ma poi sembra aprirsi uno spiraglio: «Quando ho saputo che le banche potevano erogare l’anticipo della cassa ho subito fatto richieste per accedere a questo beneficio - dice. Ho consegnato tutta la documentazione, le buste paga, ma venerdì ho ricevuto la risposta negativa della banca. Dicono di non poter erogare l’anticipo della cassa perché per diversi mesi non ho percepito lo stipendio. E che si sono succedute diverse società che rendono più complicato il pagamento di quello che mi spetta». Una doccia fredda: «Parlano tanto di sostegno ai lavoratori garantito dallo Stato e invece i fatti sono ben diversi. E se è vero che lo Stato garantisce questi pagamenti non comprendo perché le banche decidano di agire in questo modo. Altri amici sono in attesa della cassa, una chimera. Le banche potevano essere un’ancora di salvezza ma cosi non è». Intanto, l’impiegato ha denunciato l’azienda all’ispettorato provinciale perché accerti se ci siano state irregolarità nella gestione dei rapporti di lavoro.
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