Cassa di risparmio di Orvieto verso la vendita, c'è l'offerta vincolante del fondo Sri Group: sul piatto 60 milioni di euro

La Cassa di risparmio di Orvieto
di Vincenzo Carducci
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Giovedì 13 Giugno 2019, 16:44
ORVIETO - La Cassa di risparmio di Orvieto verso la vendita. Sul tavolo della Banca Popolare di Bari sarebbe infatti arrivata l'offerta vincolante del fondo finanziario Sri Group da 60 milioni di euro per rilevare il 74% circa dell'istituto di credito della Rupe. Un'offerta che sarebbe superiore al valore della partecipazione e che soddisfarebbe le esigenze di liquidità della PopBari alle prese con una impegnativa ristrutturazione. L'offerta sarebbe ampiamente più alta anche del valore della proposta di acquisto formulata nei giorni scorsi dalla Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto che è proprietaria al 26% della banca della Rupe.

Nessun commento ufficiale da palazzo Coelli dove - fanno sapere fonti vicine - non sarebbe arrivata ancora nessuna comunicazione ufficiale. Da quanto trapela l'offerta presentata da Sri Group sarebbe tuttavia molto più alta del valore della proposta di acquisto della Fondazione che, sin dall'annuncio dell'operazione e dalle successive notizie secondo le quali Bari era pronta a vendere la Cro, aveva evidenziato la necessità di mantere il radicamento della banca sul territorio e chiesto garanzie industriali sui progetti futuri. Da statuto la Fondazione come socio di minoranza della Cassa di risparmio di Orvieto ha il diritto di prelazione in caso di cessione e quindi, una volta formalizzata l'offerta di acquisto, avrà 30 giorni di tempo per eventualmente presentare una offerta economica e un piano industriale che pareggi quella di Sri Group.

CHI SONO La Sri Group, si legge sul sito della società,  «offre servizi di consulenza ad investitori istituzionali, principali operatori finanziari, aziende e società di tutte le dimensioni. Il gruppo, fondato nel 2001, opera attraverso una rete di società controllate e filiali, in  Europa con gli uffici di Londra, Bruxelles, Milano e Roma e sul mercato asiatico attraverso gli uffici di Shanghai e Pechino». Ceo, fondatore e principale azionista è Giulio Gallazzi, il 55enne uomo di affari bolognese membro del consiglio di amministrazione di Mediaset e già nel cda di Ansaldo e di Banca Carige di cui è stato anche presidente nel 2018. Gallazzi è stato anche vicepresidente di TerniEnergia e recentemente è salito alla ribalta della cronaca per la tentata scalata al Genoa che aveva provato ad acquistare nel 2017. 
 
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