Case di riposo, Cgil e Cisl firmano un accordo per stabilizzare 41 lavoratori

Case di riposo, Cgil e Cisl firmano un accordo per stabilizzare 41 lavoratori
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Domenica 13 Settembre 2020, 09:42
Da una parte i sindacati che esultano perché riescono ad internalizzare 41 dipendenti in due case di riposo del comprensorio. Dall'altra ci sono i datori di lavoro. L'impresa che come tale deve mirare agli utili, la cooperativa che si deve aggiudicare l'aappalto per mantenere la posizione nel mercato e per gestire case di cura con la speranza che il futuro del mercato stesso migliori.
Grazie ad un accordo siglato con la Fisascat Cisl Umbria e la Funzione pubblica Cgil di Terni, due case di riposo  villa Rosalba e villa Aurora,  stabilizzano 41 addetti, bypassando la pratica dell'appalto. 
«Quello siglato – evidenzia Simona Gola, Segretario Regionale della Fisascat Cisl Umbria che ha lavorato al tavolo con il supporto della Cisl territoriale– ci auspichiamo possa rappresentare un cambio di tendenza, in un settore caratterizzato dal continuo peggioramento delle condizioni dei lavoratori. Non capita tutti i giorni di intraprendere percorsi di internalizzazione del servizio con l’applicazione di contratti nazionali di settore. Il risultato ed ancora più importante perché realizzato tramite la concertazione sindacale. La rinuncia della pratica sistematica dell’appalto al minor prezzo, che spesso viene pagata dai lavoratori stessi in termini di diritti, è una scelta che la Cisl giudica assolutamente positiva. Le due strutture ternane potrebbero fare da apripista per altre realtà. Siamo fiduciosi». Sulla stessa lunghezza d'onda pure Valentina Porfidi della Funzione pubblica Cgil di Terni: «E' un accordo che va verso la tutela dei lavoratori e la buona occupazione. Un risultato che, in qualche modo, ha un doppio valore anche alla luce del delicato periodo che stiamo attraversando. Il settore dell’assistenza alla persona è stato infatti al centro del dibattito nazionale e deve essere di assoluto livello in termini di professionalità e qualità del servizio». 
Già perché in un appalto gli attori sono differenti. Ci sono i lavoratori che spesso pur di lavorare riununciano loro malgrado alla retribuzione prevista dal contratto. CI sono i sindacati che debbono tutelare i lavoratori per garantire diritti e retribuzione, mantenendo la forza lavoro e i diritti. Poi appunto c'è il mercato che impone contrazioni finendo con il ledere i diritti dei lavoratori. Un difficile equilibrio economico da raggiungere nel quale pure l'imprenditore accetta di guadagnare meno, con la cooperativa che stoicamente cerca di raggiungere il pareggio.  Insomma tutti rinunciano a qualcosa.
«In tutto questo marasma si spera che la situazione migliori .con l'imprenditore che internalizza e rischia la mancanza di utile, la cooperativa che mira ad appalti economici, il sindacato che cerca soluzioni. La triste verità che il giusto prezzo permettere all'impresa l'utile alla cooperativa di pagare il giusto e i lavoratori avrebbero la giusta retribuzione il sindacato farebbe il suo lavoro garantendo i diritti dei lavoratori. E' da augurarsu che tutto questo si realizzi con sacrificio costruttivo da parte di tutti e senza colpevolizzare nessuno perché nessuno ha colpe né l'imprenditore,né la cooperativa, né i lavoratori, nè il sindacato: la triste verità è che tutti questi attori lottano per la sopravvivenza nel mercato,un mercato malato da curare e da guarire», sostengono i sindacati. .

 
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