Casa di riposo sequestrata, testi
d'accusa inattendibili per la Cassazione

Casa di riposo sequestrata, testi d'accusa inattendibili per la Cassazione
1 Minuto di Lettura
Giovedì 12 Dicembre 2013, 19:29 - Ultimo aggiornamento: 21:44
TERNI - Le immagini girate dalle telecamere piazzate nelle stanze della casa di riposo Villa Maria Luisa di Terni non sono utilizzabili. Lo afferma la Cassazione

nella sentenza con cui giudica inattendibili i testimoni d’accusa.



Per la Cassazione non sono credibili i racconti delle ex dipendenti della casa per anziani, che finì sotto sequestro per presunti maltrattamenti nei confronti degli ospiti. Soprattutto perché non ci sono altre denunce da parte dei familiari degli anziani accolti in via dei Pressio Colonnese.



“L’abbiamo sempre sostenuto che non ci fosse un ospizio lager. Aspettiamo con serenità un processo che si chiuderà in modo positivo per i nostri assistiti - commentano Massimo Proietti e Maria Grazia Biscossi, legali dei gestori della struttura - grazie al ribaltamento dell’impianto accusatorio e all’assenza di elementi di prova di rilevanza nei confronti della famiglia Vitali”. Il ricorso in Cassazione l’aveva presentato la Procura contro il provvedimento del Riesame. Che ad agosto aveva rimesso in libertà le ultime due indagate ai domiciliari: la co-titolare della casa per anziani di via dei Pressio Colonnese e un'operatrice sanitaria.