AMELIA - Casa Laboratorio Cenci presenta l'orto lunare e vince il bando “Agro-social: seminiamo valore” realizzato da Confagricoltura e JTI Italia. Con il progetto "Il grande ritmo del tempo" Roberta Passoni e Franco Lorenzoni, menti e cuori di questa vera e propria fucina in cui da decenni si coltiva la cultura dell'inclusione e della sperimentazione, intendono far fronte in modo concreto alla situazione di disagio in cui si trovano persone con difficoltà sociale, psichica e fisica investiti come tutti dalla pandemia da Covid-19.
"Le persone con disabilità- racconta Roberta- in tutti questi mesi hanno visto diminuire sempre di più le occasioni di condivisione e partecipazione alla vita sociale.
In questo la struttura della casa laboratorio aiuta, grandi spazi interni e cinque ettari di prato e bosco offrono la possibilità di allestire il progetto in libertà. "Come previsto dal bando -spiega ancora Roberta- la base del progetto è l'agricoltura, noi abbiamo pensato di creare un connubio con l'astronomia, primo perchè è una connessione nota dalla notte dei tempi, e poi perchè a Cenci ci occupiamo di astronomia ormai da tempo e volevamo trovare un modo per ortare avanti questa ricerca. Ne è nato l'orto lunare".
Nella pratica, per realizzarlo, insieme ai destinatari del progetto saranno coinvolti diversi professionisti. "Alcuni contadini della zona spiegheranno ai ragazzi le connessioni fra colture e fasi lunari e li aiuteranno ad esempio nella scelta delle semine e delle rotazioni, poi ci saranno degli architetti che offriranno supporto nella progettazione di uno strumento astronomico per l'osservazione degli astri e utile al funzionamento dell'orto. E ancora esperti di astronomia che spiegheranno i fenomeni osservabili in campo e in cielo".
La realizzazione dell'orto è solo il primo passo di un progetto di più ampio respiro. "Al termine della fase di allestimento -continua Roberta- organizzeremo un momento di incontro con la comunità che verrà messa a parte di quanto costruito. Poi, quando sarà possibile accogliere di nuovo i bambini con i campi scuola o laboratori, abbiamo intenzione di creare delle borse lavoro grazie alle quali i ragazzi con disabilità che hanno partecipato alla creazione dell'orto e alla formazione, diventeranno a loro volta educatori. L'idea che ci ha entusiasmato- chiude- è che stiamo creando qualcosa che rimarrà sul territorio e che può coinvolgere l'intera comunità".