Non funziona il lettore cd, salta
udienza boss Giuseppe Gravina
dal carcere di Terni: rabbia del pm

Non funziona il lettore cd, salta udienza boss Giuseppe Gravina dal carcere di Terni: rabbia del pm
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Lunedì 20 Aprile 2020, 13:45
TERNI Il lettore cd in dotazione del carcere  di Terni ancora non funziona e il boss Giuseppe Graviano non riesce ad ascoltare le intercettazioni a suo carico del 2016 con il codetenuto  Umberto Adinolfi. Salta così, ancora una volta, l'esame del capomafia  di Brancaccio previsto oggi davanti alla Corte d'assise di Reggio
Calabria nell'ambito del processo 'ndrangheta stragista che lo vede  imputato. Nelle scorse udienze il boss aveva iniziato a rispondere,  seppure a tratti sempre per lo stesso motivo, ma poi non aveva
proseguito in attesa di ascoltare le intercettazioni del 2016. Ma  nonostante siano trascorsi quasi due mesi dall'ultima udienza «il  problema non è stato risolto», come denuncia a inizio udienza il suo  legale,   'avvocato Giuseppe Aloisio. Sono numerose le intercettazioni  tra Graviano e Umberto Adinolfi, molte delle quali furono anche  acquisite nell'ambito del processo sulla trattativa tra Stato e mafia
di Palermo.  «Non sarà possibile terminare oggi l'esame di Graviano - annuncia  l'avvocato Aloisio - le difficoltà sono sempre le stesse. I file audio  relativi alle conversazioni intercettate con Umberto Adinolfi presso  il carcere, inviati dal Procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo alla  casa circondariale non sono stati sentiti da Graviano, perché il  supporto informatico in dotazione non permette di ascoltare questi
file audio. L'appare cchio non è adeguato per potere aprire i file e  procedere all'ascolto, si blocca e non funziona». «Credo che questo incida sui diritti difensivi dell'imputato -  prosegue l'avvocato Aloisio - quindi il mio assistito non può  continuare l'esame perché ci sarebbe una limitazione dei diritti  difensivi del signor Graviano che potrebbe incidere sulla validità  della prova e sulla utilizzabilità della prova, ci potrebbe essere un  profilo di nullità che, come detto, andrebbe a incidere anche sulle  TEEudienze precedenti perché le conversazioni sono legate tra loro» . Ecco perché l'avvocato Giuseppe Aloisio ha chiesto «un differimento dell'udienza di oggi affinché si possa procedere  all'esame preceduto dall'ascolto dei file audio in carcere». «Chiedo nuovamente alla casa circondariale di Terni di fornire un pc affinché
Graviano possa ascoltare le conversazioni». In una delle ultime  udienza, il boss mafioso aveva detto di avere incontrato «tre volte»  l'ex premier «Silvio Berlusconi, l'ho incontrato tre volte a Milano
mentre ero latitante». Circostanza smentita con forza dai legali dell'ex Cavaliere.
Molto duro oggi il Procuratore aggiunto Lombardo che denuncia: «È  davvero inspiegabile come un carcere in due mesi non abbia risolto una  cosa banalissima come la presenza di un lettore cd». «Non capisco  perché in due mesi questa situazione non è stata portata alla nostra  attenzione». «Se loro hanno problemi - dice Lombardo - ci possiamo  pensare noi. Ne parliamo con il Dap. Non serve un lettore dvd ma un computer portatile. In carcere possono entrare dei pc con le periferiche chiuse».
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