Carcere di Terni, suicidi e aggressioni e personale penitenziario ridotto all'osso

Carcere di Terni, suicidi e aggressioni e personale penitenziario ridotto all'osso
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 8 Giugno 2023, 14:13 - Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 07:20

TERNI - Una situazione esplosiva che rischia di degenerare.

Un quadro a tinte fosche, quello del carcere di Sabbione, che ha spinto i sindacati Sappe, Sinappe e Cisl Fns a chiedere un incontro urgente al provveditore dell’amministrazione penitenziaria per Umbria e Toscana per fermare i suicidi e la violenza che ormai da mesi tiene sotto scacco il personale già ridotto all’osso.

Il suicidio di Abdelilah Ait El Khadir, 35 anni, marocchino detenuto a Sabbione, è solo l’ultimo di una lunga serie di decessi di persone private della libertà personale.

Prima che desse fuoco al materasso aspettando che il denso fumo lo accompagnasse alla morte, altri detenuti avevano chiuso con la vita all’interno del penitenziario.

In un anno e mezzo a Sabbione si sono contati quattro suicidi e un decesso per cause naturali.

«A ciò si aggiungano l’aggressione ad un’operatrice socio sanitaria dell’infermeria del carcere, il comportamento aggressivo e violento di altro detenuto al pronto soccorso dell’ospedale che ha provocato il caos nella struttura, le continue aggressioni al personale di polizia penitenziaria e i frequenti episodi di autolesionismo» tuonano i rappresentanti dei tre sindacati che aspettano di sedere intorno a un tavolo per tentare di trovare soluzioni a un’emergenza che si fa ogni giorno più pesante.

Sabbione oggi è un penitenziario che ospita ben oltre 500 detenuti e che sconta la pesantissima carenza di personale della penitenziaria.

I dati della recente visita a Sabbione dell’associazione Antigone sono eloquenti. A fine novembre c’erano 526 detenuti a fronte di una capienza regolamentare che ferma il loro numero a 416. Con un tasso di affollamento del 126 per cento, molto più alto della media nazionale.

A sorvegliare la struttura di Sabbione solo 203 poliziotti della penitenziaria rispetto ai 241 previsti.

Quanto agli eventi critici, nell’anno precedente si erano verificati 58 casi di autolesionismo.

Sette le aggressioni ai danni del personale, 33 quelle nei confronti di altri detenuti e 53 le persone in isolamento disciplinare.

A febbraio a Sabbione erano arrivati i vertici dell’associazione Nessuno tocchi Caino fondata da Marco Pannella. «Abbiamo abolito la pena di morte ma c’è la pena fino alla morte - dice la presidente, Rita Bernardini. I suicidi che si sono verificati di recente a Sabbione potrebbero verificarsi in ogni momento nella maggioranza degli istituti perché i casi psichiatrici sono in aumento e le persone malate non sono seguite come dovrebbero per la carenza di psichiatri e personale trattamentale. A contatto con i detenuti ci sono solo gli agenti della penitenziaria e sono sempre loro a intervenire. Siamo di fronte a una situazione di emergenza nazionale - aggiunge - della quale la politica non si fa carico».

La preoccupazione per le «condizioni difficili in cui si trova a operare il personale penitenziario» nelle carceri dell’Umbria e in particolare in quello di Terni viene espressa dalla presidente della Regione, Donatella Tesei, che ha incontrato al ministero della giustizia Andrea Ostellari,  sottosegretario con delega al trattamento dei detenuti.

Ostellari ha confermato di lavorare col collega Andrea Delmastro, sottosegretario con delega alla polizia penitenziaria, per raggiungere «l’obiettivo comune di ribaltare una situazione stagnante da anni, migliorare le condizioni di lavoro degli agenti, adeguare le piante organiche e incrementare il personale negli istituti».

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