Terni, in carcere aumentano le aggressioni agli agenti: è allarme

Terni, in carcere aumentano le aggressioni agli agenti: è allarme
di Nicoletta Gigli
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Lunedì 27 Luglio 2020, 15:26 - Ultimo aggiornamento: 16:02
TERNI Le aggressioni al personale e tra detenuti sono all'ordine del giorno. Spesso gli autori sono persone con patologie psichiatriche, di difficilissima gestione. Ne sa qualcosa Antonio Marozzo, direttore del presidio sanitario dell'Usl a Sabbione, chiamato a gestire la salute di 500 detenuti: «Il personale medico è ridotto all'osso, mancano gli specialisti disposti a venire in carcere e questa situazione impone di portare fuori i detenuti, con tutti i rischi del caso. Per gli psichiatrici, che sono un numero significativo, la situazione pare risolta con un accordo libero professionale con due psichiatri del centro di salute mentale che verranno a Sabbione due volte a settimana». Di recente l'intervento del magistrato di sorveglianza di Spoleto, che ha sollecitato usl e Regione per la presenza di specialisti anche alla luce di detenuti scarcerati per l'emergenza covid ma riassociati e mandati a Sabbione. Detenuti che soffrono di patologie serie, che implicano una presenza costante di specialisti. E l'intervento del Prap di Firenze, che sollecita alla Regione un incontro urgente. La situazione esplosiva spinge i sindacati a chiedere un trasferimento in massa dei detenuti ribelli mentre il garante, Anastasia, è al lavoro per trovare una soluzione strutturale. «Serve un provvedimento immediato di sfollamento sia dei detenuti di alta sia di quelli della media sicurezza, con criteri idonei a ristabilire l'ordine, anche intervenendo su quei soggetti che si contraddistinguono per una posizione di leadership e per quelli interessati da patologie psichiatriche» scrivono Claine Montecchiani, responsabile della penitenziaria regionale per la Fp Cgil e Giorgio Lucci segretario della Fp Cgil di Terni, nella lettera indirizzata al dap, al provveditore per la Toscana e l'Umbria e al direttore della casa circondariale di Terni. Le note criticità che l'emergenza covid non ha fatto altro che amplificare sono da tempo al centro dell'attenzione di Stefano Anastasia, garante dei detenuti per la Regione Umbria: «Sono stato in visita a Sabbione il 22 giugno - dice - ed ho parlato della situazione con il commissario, Fabio Gallo e il dirigente sanitario, Antonio Marozzo. La scorsa settimana ho scritto al commissario dell'Asl e al direttore regionale della sanità per una riunione urgente sul potenziamento dell'offerta sanitaria in carcere». Per Anastasia «la questione psichiatrica va affrontata in una prospettiva almeno regionale: servono servizi qualificati in carcere e una rete di accoglienza sul territorio per i malati di mente incompatibili con la detenzione. Non si può pensare di continuare a fare lo scarica barile da un carcere all'altro. Il problema è strutturale e strutturalmente va affrontato».
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