Il sacrificio del carabiniere eroe
per insegnare la legalità ai giovani

Un momento della cerimonia di Deruta
di Michele Milletti
3 Minuti di Lettura
Domenica 8 Giugno 2014, 21:53 - Ultimo aggiornamento: 21:55
PERUGIA - Ci sono due elementi da sottolineare di questa giornata. Due elementi che del resto si incontrano. «C’è quello della memoria, con la bellissima opera realizzata da studenti e artigiani a ricordo del bicentenario dei carabinieri e del brigadiere Ugolini. E poi c’è l’elemento del presente, c’è la testimonianza di una vicinanza e sempre più preziosa fra cittadini e forze dell’ordine. A dimostrare come la nostra società resti sana e pronta a fare fronte comune per impedire l’avanzata del crimine, in tutte le sue manifestazioni». Nelle parole del sottosegretario all’Interno, Gianpiero Bocci, c’è il succo di una giornata di festa, memoria, celebrazione ma anche di «rinnovo di un forte impegno». E’ stata, quella di sabato, la giornata, attesa e a lungo preparata, di un evento che ha visto i cittadini di Deruta e Sant’Angelo di Celle dimostrare «forte vicinanza» ai carabinieri. Un evento voluto dall’amministrazione comunale, guidata da Alvaro Verbena, in occasione del duecentesimo anniversario della fondazione dell’Arma, e dedicato al brigadiere dei carabinieri Giuseppe Ugolini, medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

La giornata è iniziata con l’inaugurazione, nell’ex Chiesa di Sant' Antonio, di una mostra realizzata con i lavori degli studenti dell’Istituto omnicomprensivo «Mameli- Magnini» che hanno partecipato al concorso bandito dall’amministrazione comunale di concerto con lo stesso istituto scolastico ed il comando provinciale carabinieri di Perugia. Il sottosegretario, accompagnato dal sindaco Verbena, dall’onorevole Giampiero Giulietti, dal presidente del consiglio regionale Eros Brega, dal prefetto Antonio Reppucci, dal comandante provinciale dei carabinieri Angelo Cuneo (presenti, fra gli altri, il tenente colonnello Pierugo Todini, comandante del reparto operativo; il maggiore Giovanni Cuccurullo, comandante della compagnia di Perugia; il maggiore Marco Sivori, comandante della compagnia di Assisi e il “padrone di casa”, il capitano Marcello Egidio, comandante della compagnia di Todi) ha incontrato i lavori.

La cerimonia è proseguita in piazza Giuseppe Ugolini, nella frazione Sant’Angelo, dove sulla base del brano intonato dalla fanfara dei carabinieri di Roma, hanno intonato l’Inno di Mameli, mentre due carabinieri in grande uniforme eseguivano l’alzabandiera. Subito dopo il sindaco di Deruta, Alvaro Verbena, accompagnato dal generale di Corpo d’armata Tullio Del Sette, vicecomandante dell’Arma dei carabinieri e comandante del comando interregionale «Podgora» di Roma, ha deposto una corona al monumento dei Caduti in divisa di ogni epoca. La fanfara dell’Arma, seguita dal Gonfalone del Comune di Deruta, dalle autorità e dalla cittadinanza, ha marciato fino alla rotonda di Sant'Angelo di Celle, suonando marce militari. È stato, quindi, reso omaggio alla tomba del brigadiere Giuseppe Ugolini nel cimitero di Sant'Angelo di Celle. A seguire, è stato inaugurato il monumento dedicato a Ugolini dove, dopo la benedizione da parte del cappellano militare della Legione Umbria, monsignor Giuseppe Rotondi, il generale del Sette ha deposto una corona. Venti lastre di ceramica rappresentanti ognuna un carabiniere che regge il mondo, a simboleggiare i 200 anni, e con il viso di Ugolini, l’opera è stata definita dal generale Del Sette «una delle più belle realizzate in assoluto per l’Arma. Un’opera che riassume in pieno la missione locale, nazionale e internazionale del carabiniere. Voglio ringraziare e rendere omaggio ai carabinieri dell’Umbria, nel ricordo di Ugolini e per le sfide cui sono attesi oggi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA