E' Agrigento la Capitale italiana della Cultura 2025. La proclamazione è avvenuta a Roma, venerdì 31 marzo, da parte del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La città di Orvieto torna dunque a mani vuote ma non senza l'orgoglio e la fierezza dell'essere arrivata alla fase finale tra le dieci città in lizza per il prestigioso riconoscimento.
Il progetto orvietano "Meta meraviglia. La cultura che sconfina" è in ogni caso un prezioso strumento, un dossier che la sindaca Roberta Tardani ha voluto mettere insieme per la città che, tutta, ha contribuito.
«Cosa dire? Mi dispiace molto perché il progetto era molto articolato, pensato, però sono contento che sia Agrigento la Capitale 2025 – le parole di Pino Strabioli, attore e conduttore televisivo nonché direttore artistico del Teatro “Mancinelli” di Orvieto, e membro del comitato scientifico che ha sostenuto la candidatura della città del Duomo. Agrigento, città del sud, ha coinvolto anche Lampedusa; sono contento per la Sicilia – continua – e allo stesso tempo mi dispiace per Orvieto, la mia città. Ma il nostro progetto è stato molto apprezzato per cui magari riusciremo a realizzarlo, non tutto forse, ma alcune parti perché l'entusiasmo che c'è stato intorno a questo progetto è stato molto sentito e mi auguro davvero che Orvieto continui su questa strada. Il non aver “vinto” - precisa Strabioli - non significa che Orvieto non abbia carte da giocare per rappresentare momenti di alta cultura anche a livello nazionale e oltre. Comunque, viva Agrigento, viva l'Italia, è un buon segnale per il sud del nostro Paese».