Capitale della Cultura 2025. Vince Agrigento, Orvieto torna a mani vuote «ma non disperdemo il lavoro fatto»

L'attore e conduttore televisivo orvietano Pino Strabioli: «Sono contento per la Sicilia – dice – e allo stesso tempo mi dispiace per Orvieto, la mia città».

Capitale della Cultura 2025. Vince Agrigento, Orvieto torna a mani vuote «ma non disperdemo il lavoro fatto»
di Monica Riccio
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Venerdì 31 Marzo 2023, 15:05 - Ultimo aggiornamento: 15:15

E' Agrigento la Capitale italiana della Cultura 2025. La proclamazione è avvenuta a Roma, venerdì 31 marzo, da parte del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La città di Orvieto torna dunque a mani vuote ma non senza l'orgoglio e la fierezza dell'essere arrivata alla fase finale tra le dieci città in lizza per il prestigioso riconoscimento.

Il progetto orvietano "Meta meraviglia. La cultura che sconfina" è in ogni caso un prezioso strumento, un dossier che la sindaca Roberta Tardani ha voluto mettere insieme per la città che, tutta, ha contribuito.

Peccato. Era per Orvieto, alla vigilia di aprire l'anno dedicato al Signorelli, una occasione d'oro, sfumata non appena il Ministro Sangiuliano ha cominciato a leggere il contenuto della busta che la commissione presieduta da Davide Maria Desario aveva consegnato nelle sue mani poco prima.

«Cosa dire? Mi dispiace molto perché il progetto era molto articolato, pensato, però sono contento che sia Agrigento la Capitale 2025 – le parole di Pino Strabioli, attore e conduttore televisivo nonché direttore artistico del Teatro “Mancinelli” di Orvieto, e membro del comitato scientifico che ha sostenuto la candidatura della città del Duomo. Agrigento, città del sud, ha coinvolto anche Lampedusa; sono contento per la Sicilia – continua – e allo stesso tempo mi dispiace per Orvieto, la mia città. Ma il nostro progetto è stato molto apprezzato per cui magari riusciremo a realizzarlo, non tutto forse, ma alcune parti perché l'entusiasmo che c'è stato intorno a questo progetto è stato molto sentito e mi auguro davvero che Orvieto continui su questa strada. Il non aver “vinto” - precisa Strabioli - non significa che Orvieto non abbia carte da giocare per rappresentare momenti di alta cultura anche a livello nazionale e oltre. Comunque, viva Agrigento, viva l'Italia, è un buon segnale per il sud del nostro Paese».

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