Camping di Marmore, scoppia
lo scontro sul nuovo bando

Camping di Marmore, scoppia lo scontro sul nuovo bando
di Umberto Giangiuli
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Lunedì 10 Maggio 2021, 09:16

TERNI C’è il bando per la gestione del campeggio di Marmore in località Campacci. Il parere positivo è arrivato dalla giunta di palazzo Spada venerdì scorso. La durata della gestione sarà di 5 anni per un valore annuo di base d’asta di 9 mila euro, vale a dire la valutazione dell’ufficio patrimonio. Ma non sarà facile assegnare al migliore offerente la struttura, in quanto l’area interna del campeggio non è tutta proprietà del Comune ma al 70% di Ast e di Roberto Giusti, marito di Rosy Pellegrini, a cui era intestato il camping. Roberto ha acquistato l’area con un normale atto notarile. «Parte del campeggio- spiega- si trova nella mia proprietà che arriva fino a ridosso del sentiero cinque del belvedere, ed anche la striscia di fronte l’abbiamo acquistata e profumatamente pagata, Se volesse potrei benissimo aprire il lucchetto del cancello del campeggio e portarmi via lo stesso, fa parte della mia particella di terreno». 
Insomma un contenzioso che si preannuncia potrebbe andare avanti per anni. Quindi il bando annunciato si preannuncia irto di incognite e, soprattutto, potrebbe slittare al di là dei tempi che il Comune si è dato. Roberto Giusti si sfoga: «Siamo stata la migliore struttura della provincia, quella che ha avuto più presenze di tutti gli altri e siamo stati accusati di bugie: hanno detto che eravamo morosi mentre è stato dimostrato il contrario. La parte idrogeologica a rischio, quella sì è del Comune, su cui dovrà prima o poi intervenire ma sono affari suoi». 
Così per quest’estate il campeggio di Marmore rimarrà chiuso.

Disattese le promesse dei singoli assessori per dare la possibilità di assegnare la gestione agli attuali per poi andare al bando pubblico. Si è voluto privare la frazione di una struttura conosciuta e frequentata che, comunque, era anche fonte di guadagno per le attività locali. Insomma un colpo di grazia di cui nessuno ne aveva bisogno dopo il duro lockdown affrontato. Per il Comune si tratta di una sorta di bando “ponte” in vista della sistemazione generale dell’area dei Campacci dove si punta ad un programma di valorizzazione che tenga anche conto della sicurezza geologica, attuabile soltanto con una variante urbanistica. Di nuovo si parla del rischio di frana «questo comporta di utilizzare- secondo i tecnici comunali- un criterio di pianificazione urbanistica ed uso degli edifici ed aree esistenti improntato al principio di precauzione a tutela della pubblica incolumità, che tuttavia non preclude la presenza temporanea di turisti/persone».

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