“Neve” è un cane meticcio di due anni e mezzo, un maschietto vivace che ha rischiato di morire per aver ingerito una polpetta avvelenata mentre passeggiava con il suo padroncino, in compagnia di un altro meticcio, nel parco dei Campacci di Marmore. Adesso è ricoverato in una clinica veterinaria in attesa di venir fuori dall’avvelenamento e ricominciare a correre lungo il parco. L’episodio ha messo apprensione sia ai proprietari di cani che alle mamme che si recano a passeggiare nel parco con i loro bambini. Non è la prima volta che vengono segnalati strani involucri a due passi dall’asilo dove giocano i piccoli. Una banale distrazione è potrebbe accadere qualcosa di grave ai bambini. Per adesso ad andarci di mezzo è stato “Neve” che potrebbe salvarsi perché portato immediatamente dal veterinario. Esattamente un mese fa furono ritrovati degli involucri sospetti, furono portati in un laboratorio e analizzati. Il referto parlò di veleno per topi, diversamente da questa volta che sembrerebbe “lumachicida” comunque un veleno il più delle volte letale se ingerito. A raccontare l’accaduto Alessio, il padrone del cane: «Come ogni giorno sono uscito con i miei due animali per farli correre al parco, mentre giocavo con loro, mi sono accorto che una delle due bestiole, in questo caso “Neve” aveva trovato qualcosa per terra e lo aveva ingerito. Ho pensato subito al peggio, infatti non mi ero sbagliato. Tornato a casa, il cane ha iniziato ad avere le convulsioni – racconta Alessio- non ci ho pensato due volte, intuito che si trattava di avvelenamento, sono corso dal veterinario. La tempestività gli ha salvato la vita».
«Il problema- conclude Alessio- che il parco si presta a nascondere queste esche avvelenate.