Camera di commercio, un indagato per le multe mai fatte

La sede della Camera di commercio
di Luca Benedetti
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Sabato 19 Febbraio 2022, 10:59

PERUGIA C’è un indagato nella vicenda della Camera di Commercio di Perugia per le multe non elevate alle imprese che non hanno comunicato le variazioni societarie nei tempi previsti dalla legge per l’aggiornamento del Registro delle imprese. Si tratterebbe di un alto funzionario dell’ente camerale all’epoca dei fatti. Camera di Commercio di Perugia, perché la vicenda non riguarda l’attività della Camera di Commercio dell’Umbria nata con la fusione tra gli enti di Perugia e Terni il 28 gennaio dello scorso anno. L’ipotesi di reato sarebbe quella di abuso d’ufficio, con accuse tutte da dimostrare.
Le indagini attivate lo scorso ottobre dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Perugia su delega del pm Mario Formisano avrebbero rilevato la mancata emissione delle violazioni a carico delle imprese che non hanno comunicato le variazioni dei dati chiave per l’attività dell’azienda. Dai nuovi membri del consiglio d’amministrazione, al riassetto della compagine societaria, fino alla nuova sede, oppure allo liquidazione. Va da sé che, se per ipotesi, ci fosse stata un’intenzione fraudolenta da parte di chi ha registrato in ritardo le comunicazioni societarie, l’inerzia dell’ufficio della Camera di commercio ha dato, inconsapevolmente, una mano.
La pubblicità degli atti è prevista dalle norme contenute nel codice civile. Gli uffici della Camera di commercio avrebbero “dimenticato” di irrogare le sanzioni alle imprese inadempienti sul fronte della pubblicità di quegli atti. Secondo quanto è emerso durante gli accertamenti sarebbero sei gli anni per cui le Fiamme Gialle sono tornate indietro, dal 2016 fino allo 2021.

Ma sarebbero gli anni legati all’attività della Camera di Commercio di Perugia quelli interessati dall’accertamento. Visto che ogni violazione ha un prezzo da pagare e visto che le violazioni esaminate durante quei cinque anni, sono migliaia, il conto del mancato introito per le casse dell’Ente camerale e dell’Erario (in alcuni casi le contravvenzioni vanno pagate all’Agenzia delle Entrare e in altri alla Camera di commercio con il modello F23), alla fine, contando i casi realmente dimenticati, sarebbe di una cifra che potrebbe attestarsi tra i 50 e 100 mila euro. La finanza si è mossa in autunno con una acquisizione corposa di documenti e informazioni in cui, tra l’altro veniva chiesto alla Camera di commercio chi si occupava di gestire le sanzioni, chi avrebbe messo in atto gli illeciti sia per i ritardi che le omissioni delle informazioni societarie nel Registro delle imprese. Sull’indagine della Procura delle Repubblica interviene la Camera di Commercio dell’Umbria con una nota in cui sottolinea come «la Camera di Commercio dell’Umbria tiene a ribadire la propria fiducia nell’operato della magistratura e attende con serenità la conclusione dell’indagine. Tenuto conto della complessità dei procedimenti su cui sta indagando la Procura della Repubblica di Perugia, l’ente camerale ritiene opportuno non intervenire ulteriormente sulla vicenda». La Camera di commercio guarda avanti: «Resta inteso- chiude infatti la nota- che se dovessero emergere specifiche responsabilità in capo all’ente perugino, la Camera di Commercio dell’Umbria ne prenderà atto e adotterà le misure conseguenti».

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