Grifo, ribaltone Santopadre: via Cosmi, incarico lampo per Oddo. Goretti preoccupato. Tifosi inferociti

Grifo, ribaltone Santopadre: via Cosmi, incarico lampo per Oddo. Goretti preoccupato. Tifosi inferociti
di Antonello Ferroni
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Lunedì 20 Luglio 2020, 08:00

PERUGIA - Come spesso gli accade, ci deve riflettere sopra. Così, dopo lo 0-0 contro Bisoli che venerdì ha avvicinato in maniera allarmante il Perugia al baratro dei playout, Massimiliano Santopadre ieri mattina si è svegliato con la convinzione di dover intervenire. Perché il sentore di un possibile esonero di Serse Cosmi non lo aveva nessuno. O meglio, ormai non lo aveva più nessuno. Non lo stesso Cosmi, che solo sabato sera confidava agli amici di essere certo di riuscire a salvare il Perugia, non Roberto Goretti, vicino umanamente e professionalmente a Cosmi ma comunque molto preoccupato per la situazione, per una scelta che lui stesso aveva caldeggiato lo scorso gennaio e non ha dato i frutti sperati. 

Santopadre ha deciso in base alla convinzione di riuscire così a salvare il Perugia, la scelta è stata unilaterale ed è arrivata nel primo pomeriggio di ieri: «A.C. Perugia Calcio comunica di aver sollevato Serse Cosmi dall’incarico di responsabile tecnico della prima squadra. A mister Cosmi e al suo staff composto da Fabio Bazzani, Manuel De Maria e Salvatore Pollino vanno i più sentiti ringraziamenti per l’impegno, la serietà e la correttezza dimostrati. La conduzione tecnica della prima squadra sarà affidata nuovamente a Massimo Oddo, al suo vice Marcello Donatelli e al collaboratore tecnico Stefano Fiore». Un mandato tra i più brevi di sempre, considerando il fatto che il campionato finirà in appena 13 giorni (playout permettendo) e che il Perugia di Oddo si giocherà tutto in 3 partite in 8 giorni contro Entella, Trapani e Venezia, dal 24 al 31 luglio (e con gli eventuali playout le partite diventerebbero 5). 

Ma chi conosce Santopadre sa che queste decisioni ci possono stare: basti ricordare il ribaltone tra Lucarelli e Camplone prima dell’inizio del campionato, oppure l’esonero di Breda a favore di Nesta prima dei playoff. «Molto probabilmente il mio ritorno a casa (perché Perugia è casa mia) è stato solo quello che non avrei mai voluto che fosse: una suggestione. Ringrazio comunque tutti quelli che mi hanno voluto e mi vogliono bene e compio non l’ultimo, ma l’ennesimo atto d’amore per il Perugia Calcio e per la città tutta: tacere. Forza Grifo per sempre», è stato il saluto di Cosmi affidato a Instagram per evitare di entrare nelle motivazioni di una situazione di precarietà che rischia di veder finire sul banco degli imputati soprattutto i giocatori. 

Se la società ha sbagliato nel prenderlo, Cosmi ha probabilmente sbagliato a tornare, accettando una squadra costruita per qualcun altro con la convinzione di riuscire a renderla sua senza i necessari interventi. 
Non a caso la decisione di ieri è volta a responsabilizzare gli stessi giocatori che, ai tempi dell’esonero di Oddo nel dicembre scorso, avevano indotto il club a optare per il cambio anche per ovviare alla confusione che si era creata a livello gestionale. Una decisione che naturalmente non si può prevedere quanto respiro possa avere. Troppo legata al risultato del breve periodo per poter capire se Oddo ha chances di veder valere l’altro anno di contratto (scadenza giugno 2021) con il Perugia. A Oddo – che Santopadre ha sentito molto motivato - il presidente intanto chiede la salvezza, poi tra appena due settimane si traccerà un bilancio e si valuteranno le opportunità. Si chiude così, amaramente, la seconda avventura perugina di Serse dopo la prima che 16 anni fa era rimasta negli occhi e nel cuore di tutti.

Il Perugia questa mattina si allenerà a Pian di Massiano, Oddo comincerà i colloqui con i giocatori e le prove per capire se tornare a quattro o restare a tre in difesa e poi partirà comunque per il ritiro stabilito a Coverciano, nel quartier generale degli azzurri dove resterà fino a giovedì per preparare la sfida venerdì sera in casa dell’Entella. Che per cominciare metterà in palio la permanenza in B».

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