Cacciatore morto, la verità in un video. Aperto fascicolo per omicidio colposo. Caccia vietata nella zona in cui si trovava

Cacciatore morto, la verità in un video. Aperto fascicolo per omicidio colposo. Caccia vietata nella zona in cui si trovava
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Venerdì 13 Gennaio 2023, 06:30

ASSISI Una telecamera. Di quelle che si mettono addosso e registrano. Per arricchire di un altro video i 61 post del profilo Instagram “Hunting dog Assisi” con cui condividere le bellezze delle escursioni fra i boschi intorno al Subasio. Quella pagina è la manifestazione social della passione di Davide Piampiano e del suo migliore amico. La caccia. E sarebbe stata arricchita di altri contenuti, se Davide non avesse incontrato la morte mercoledì pomeriggio dopo essere stato colpito da un colpo di fucile da caccia al cinghiale mentre era in zona Fosso delle Carceri con la sua arma e il suo amico nei paraggi. La caccia, da circa tre anni, a unirli ancora di più assieme al calcio e alla musica. Ventiquattro anni lui, uno in meno l’amico. «Passione e sacrificio vengono sempre ripagati...» è scritto nella presentazione del profilo. 
Ebbene, quella telecamera che tante escursioni ha documentato potrebbe aver ripreso anche gli ultimi istanti della vita del giovane assisano. È l’ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri di Assisi, diretti dal capitano Vittorio Jervolino e coordinati dal sostituto procuratore Mara Pucci, per avere gli elementi finali in grado di mettere la parola fine sulla tragedia che si è consumata in pochi istanti nei sentieri lungo il parco del Subasio. Un’ipotesi che però va confermata dai fatti. La telecamera, che è stata sequestrata, al momento dell’arrivo dei carabinieri era infatti spenta. Bisognerà dunque capire se Davide non l’avesse accesa oppure se magari si è scaricata prima dell’arrivo dei soccorsi, resi molto difficili dalla zona impervia in cui si trovavano i due ragazzi.
IL FASCICOLO 
Intanto, d’intesa con il procuratore capo Raffaele Cantone, il sostituto Pucci ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Un atto finalizzato a poter svolgere tutti gli accertamenti e non lasciare alcun dubbio. Un fascicolo che infatti al momento non conterrebbe alcun nome di persone indagate ma che permetterà di svolgere l’autopsia nella giornata di oggi con l’incarico che verrà affidato al medico legale Sergio Scalise Pantuso.
Secondo quanto si apprende, inquirenti e investigatori sono alla ricerca di elementi che possano confermare in maniera definitiva quanto emerso nell’immediatezza della tragedia e cioè che il colpo di fucile sia partito direttamente dall’arma che imbracciava Davide. Un incidente, una tragica fatalità dovuta al fatto che il ragazzo, camminando in una zona impervia e ormai sul fare del buio, avrebbe perso l’equilibrio con la conseguente partenza del colpo che lo avrebbe centrato all’altezza del cuore.
Sempre stando ai quanto emerso, il ragazzo avrebbe anche provato a mettersi in contatto con qualcuno e sarebbe stato raggiunto da un altro amico che vive nella zona, ma ormai per lui non c’era nulla da fare.
CACCIA VIETATA 
C’è purtroppo però un altro elemento che sta trovando continuità dopo essere emerso già nelle immediatezze del fatto, e del quale si stanno occupando direttamente i carabinieri forestali, diretti a livello regionale dal colonnello Gaetano Palescandolo. E cioè che la caccia in quella zona è vietata. Cioè è consentita quella di selezione, ma non sarebbe questo il caso.
Il tam tam di familiari e amici sconvolti, il ragazzo e la sua famiglia sono molto conosciuti in città, parla di una specie di ricognizione da parte di Davide e dell’amico alla ricerca di un cinghiale che si stava muovendo nella zona. Ma le leggi parlano chiaro: girare con fucili da caccia significa comunque essere in “atteggiamento da caccia” e dunque commettere una violazione laddove ciò non sia possibile.
Per questo motivo è al vaglio dei carabinieri la posizione dell’amico di Davide, in relazione all’ipotesi bracconaggio.

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