Bufera sanità, appalti truccati in cambio dell'assunzione dei figlio di una dirigente

Bufera sanità, appalti truccati in cambio dell'assunzione dei figlio di una dirigente
4 Minuti di Lettura
Domenica 20 Novembre 2022, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 09:08

Tre i capi d’accusa relativi a presunti casi di corruzione. Nel primo caso, per un fatto commesso tra luglio e novembre 2020, compaiono i nomi di Silvano Mei (direttore promozione e sviluppo della Servizi Ospedalieri Spa), Ennio Ruggeri (responsabile logistica della stessa società) e Patrizia Valentinucci (direttore esecutivo del 'contratto d’appalto del servizio di lavanoleggio e ricondizionamento di dispositivi tessili e di superfici antidecubito delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Umbria, il ’lavanolo', del 4 febbraio 2019, stipulato tra Ausl Umbria 1 e Servizi Ospedalieri Spa). Secondo la ricostruzione i primi due «corrispondevano utilità» a Valentinucci «affinché curasse gli interessi della società nella gestione dell’appalto di pulizia e sanificazione, ponendo in essere anche atti contrari ai doveri d’ufficio» in quanto, per esempio, «non vigilava in modo efficace sulla corretta esecuzione del contratto d’appalto» e si «impegnava a trovare soluzioni per non far emergere anomalie nell’esecuzione del contratto».

Per incassare cosa? Lo spiegano i pm: l’assunzione del compagno della figlia al magazzino e al guardaroba della Servizi Ospedalieri e poi a tempo indeterminato come responsabile dell’hub di Foligno - si legge - l’assunzione del figlio di un’amica «con mansioni di guardarobiere addetto alla sartoria» e la «promessa di trasferimento del figlio» della Valentinucci nello stabilimento di un’azienda collegata alla Servizi Ospedalieri.

Sempre la Valentinucci, 60enne di Perugia, viene nominata più volte in un altro capo di imputazione per corruzione nel quale sono citati Reno Vitali, responsabile commerciale della Servizi Associati e vertice del Cda della Decoro Urbano, e Lucio Scarponi, ad e responsabile del personale della Servizi Associati. Stando a quanto emerso Valentinucci, accusata di aver «curato gli interessi della Servizi Associati nella prosecuzione dell’appalto di pulizia e sanificazione, nella sua esecuzione e nella redazione del nuovo capitolato», mediante «atti contrari ai propri doveri d’ufficio» ha ottenuto - attenzione, da Mei e Ruggieri - un paio di contrattini di lavoro per il figlio «assunto a tempo indeterminato dalla Decoro Urbano Scarl (società partecipata al 45% da Servizi Associati Coop)» e l’assunzione della figlia «per lo svolgimento di mansioni di 'operaio generico' alle dipendenze della Ecls Soc. Coop., società partecipata al 49% dalla Servizi Associati». Negli atti si parla anche di un «distaccamento per svolgere mansioni lavorative presso la Servizi Associati», e viene contestata «l’aggravante di aver commesso il fatto per la conclusione di un contratto pubblico». Ecco che nel sesto capo di accusa spunta il nome di Serena Zenzeri, già coinvolta nell’inchiesta Sanitopoli, la quale si sarebbe vista «corrisposte» utilità «affinché curasse gli interessi della loro società nella gestione degli appalti di pulizia e sanificazione, affidato a Consorzio nazionale servizi (capogruppo), Ducops Service (mandante) e in ultima analisi a Servizi associati, impresa esecutrice anche per conto di altre Ati, operando anche atti contrari ai doveri di ufficio» come, ad esempio, l’aver «avallato la proroga del contratto d’appalto in favore della Servizi associati del 'servizio di pulizia e sanificazione' presso la struttura ospedaliera per 36 mesi, per un corrispettivo di 19 milioni di euro e a discapito delle imprese concorrenti cui veniva impedito di partecipare alla procedura negoziata». Cosa avrebbe ricevuto in cambio? L’assunzione del figlio - contestano i pubblici ministeri - prima a tempo determinato alla Servizi Associati «e poi a tempo indeterminato (dal 1° luglio 2016) con orario lavorativo flessibile, così da permettergli di svolgere altre attività». I fatti contestati, in quest’ultimo caso, vanno dall’aprile 2014 fino al 2019.

© RIPRODUZIONE RISERVATA