Boskov, anche Perugia piange zio Vuja: quei mesi al Curi fra gag e le vittorie con Inter e Roma

Boskov con Rapajc all'epoca della sua esperienza in biancorosso
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Domenica 27 Aprile 2014, 21:07 - Ultimo aggiornamento: 21:11
PERUGIA - Rigore quando arbitro fischia avrebbe detto senza esitazioni se qualcuno gli avesse chiesto del gol di Moscati che ha regalato al Perugia il punto che significa mantenere il vantaggio sul Frosinone e giocarsi domenica la serie B diretta al Curi con due risultati su tre a disposizione.



Vujadin Boskov, “zio Vuja” per tutti, il mitico allenatore della Samp dello scudetto e anche, dal 10 febbraio al 28 maggio 1999, del Perugia di Gaucci in serie A, è morto ieri dopo una lunga malattia. Il sedici maggio avrebbe compiuto 83 anni. Primo fra tutti, nell’ambiente calcistico, ne ha dato notizia il sito ufficiale del Vojvodina, il club jugoslavo in cui Boskov è cresciuto come giocatore prima e come tecnico poi. «Triste notizia per tutti gli appassionati di Vojvodina e di calcio vero: è morto il mitico Vujadin Boskov, Vujke» scrive il sito.



Una serie impressionante di panchine, da autentico “zingaro del calcio” come era chiamato nell’ambiente: Young Boys, Vojvodina, Den Haag, Feyenoord, Real Saragozza, Real Madrid, Sporting de Gijon e poi l’Italia con Ascoli, Sampdoria (uno scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa delle Coppe oltre alla finale di Coppa Campioni persa contro il Barcellona), Roma, Napol e proprio il Grifo, ultima squadra di club prima di tornare in patria e guidare i la nazionale jugoslava.



A Pian di Massiano, Boskov arriva il dieci febbraio del 1999 in sostituzione di Ilario Castagner, prima licenziato da Gaucci dopo il 3-0 subito dalla Lazio all’Olimpico, poi richiamato a furor di popolo dallo stesso Gaucci e poi dimissionario dal momento che, appena richiamato, il patron aveva subito dato l’ordine del ritiro punitivo. Boskov esordisce alla grande: 2-1 all’Inter al Curi, con gol di Kaviedes e Rapajc. In quella stagione di serie A, che il Perugia conlcuderà al 14esimo posto con la salvezza alla penultima giornata, il Perugia con Boskov vincerà altre quattro volte (3-1 con l’Empoli, 1-0 con la Salernitana, 3-2 con la Roma e il blitz a Udine che varrà la matematica salvezza), più due pareggi e sette sconfitte: l’ultima al Curi con il Milan, che vorrà dire scudetto per i rossoneri.
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