Terni, la scelta del market bio: "Bolletta da settemila euro, trasloco per salvare i dipendenti"

Terni, la scelta del market bio: "Bolletta da settemila euro, trasloco per salvare i dipendenti"
di Monica Di Lecce
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Martedì 1 Marzo 2022, 03:00

Quello che non è riuscito a fare il covid, lo sta facendo il caro bollette. Il prezzo di gas ed elettricità alle stelle sta mettendo in ginocchio le famiglie e anche quelle imprese e attività economiche che, dopo aver retto l’urto della pandemia, nel giro di pochi mesi hanno visto lievitare in maniera esponenziale i costi dei loro consumi. E se in molti sono andati in crisi, c’è anche chi per non mettere a rischio la propria attività e i dipendenti, corre ai ripari. E’ il caso di Davide Milani, titolare di Vivo Green, il supermercato di vico San Procolo, che per contrastare il rincaro esagerato della bolletta, ha pensato di trasferirsi.

«Con tutta probabilità lunedì (domani ndr) firmeremo il contratto per i nuovi locali – dice Milani – purtroppo l’ultima bolletta ci ha costretto a trovare soluzioni alternative per non mandare a casa il personale e salvare l’attività».

Il supermercato, primo store a Terni e in Italia privo di casse e imballaggi, che si distingue per tecnologia, sostenibilità ambientale e collaborazione con le scuole, nell’arco di pochissimi mesi ha visto aumentare del 300% le bollette elettriche. «Siamo passati dai 2200 – 2300 euro di settembre 2020, mese in cui abbiamo aperto – racconta ancora Milani – a 4800 euro, già insostenibili, per arrivare alla mazzata della bolletta di dicembre pari a 6971 euro. Una bolletta che è quasi più alta del costo dei dipendenti. Una cosa del genere non è fattibile. Così non ci reggiamo. Nel corso di questi mesi abbiamo anche cambiato gestore ma la situazione non è migliorata. Attualmente – prosegue il titolare – ci troviamo in un locale di circa 700 metri quadrati che precedentemente aveva ospitato un altro supermercato, più grande del nostro. Nel locale sono rimaste le celle frigorifere e un impianto vecchio che necessita di restare sempre acceso». Per continuare a sostenere l’aumento dei costi dell’energia il punto vendita dovrebbe fatturare più o meno il doppio di quanto fa oggi ma il caro bolletta ha colpito anche le famiglie e di conseguenza i loro consumi. «Lo vediamo dai carrelli della spesa – aggiunge Davide Milani – se prima mediamente una persona spendeva sui 20 euro ora arriva si e no a 16». Il titolare però gioca d’anticipo rispetto alle possibili conseguenze dei rincari e mette al riparo la sua squadra: 5 dipendenti e due part-time. «Se non possiamo fare a meno del personale, dobbiamo abbattere i consumi e per questo abbiamo pensato di cercare un locale più piccolo nella zona – continua ancora Milani –  Lo abbiamo individuato a pochi passi da qui. Non volevo allontanarmi troppo per non disperdere le 2500 tessere di clienti che hanno dato fiducia al negozio. Per cui ci sposteremo di pochi metri ma in una location che è più raccolta e più facilmente raggiungibile». 

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