Bimbo di 10 anni violentato da un parente, i genitori lo scoprono leggendo il suo diario

Bimbo di 10 anni violentato da un parente, i genitori lo scoprono leggendo il suo diario
di Nicoletta Gigli
3 Minuti di Lettura
Martedì 19 Marzo 2019, 17:55 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 10:20

TERNI Francesco, 12 anni, è cambiato da un giorno all'altro. Non vuole andare a scuola, tende a isolarsi ed ha frequenti scatti d'ira. E' così da un paio d'anni. I genitori, dopo aver tentato invano di aiutarlo, si sono rivolti a un neuropsichiatra e da tempo Francesco è seguito dal Sim. Solo a febbraio è emersa una verità dura da accettare. Francesco, da quando aveva 10 anni, sarebbe vittima delle attenzioni sessuali di un parente stretto.

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La cruda realtà con cui il 12enne ternano sarebbe costretto a fare i conti è contenuta in un fascicolo aperto dal sostituto procuratore, Camilla Coraggio. Che ha indagato l'uomo, un ternano di 60 anni, per violenza sessuale aggravata e continuata. Il pm ha chiesto l'incidente probatorio in ordine alle prove che appaiono rilevanti per la decisione dibattimentale in quanto dal loro esito potrebbero ricavarsi elementi fondamentali per l'esercizio dell'azione penale.

Il dramma che tormenta Francesco è emerso all'ennesima richiesta dei genitori di spiegare le ragioni dei suoi scatti d'ira. Lui fa allontanare la mamma e confessa al papà quelle presunte violenze messe in atto dal parente che frequenta spesso. I genitori sono sconvolti e decidono di rivolgersi al Telefono Azzurro. L'operatore consiglia di procedere con la denuncia e loro si recano nella caserma della guardia di finanza. Nella denuncia particolari da far accapponare la pelle.

E in allegato un foglio che Francesco ha nascosto in un cassetto, tra le sue cose. E' lì che ha messo nero su bianco i crudi dettagli delle violenze subite in diverse occasioni. Emergerà che quel parente morboso, per comprarsi il silenzio del piccolo, gli ha regalato un pc di ultima generazione e una bici elettrica. Lui non li ha mai usati e non capivamo perché nostro figlio ha voluto subito disfarsi del computer, che ci ha chiesto di vendere racconta il papà. Il presunto autore delle violenze, quando ha saputo che il 12enne era in cura al Sim, si era affrettato a farsi avanti per farlo seguire da un suo amico neuropsichiatra infantile a Roma ma i genitori non lo hanno accontentato.

Anche se non avevano mai immaginato cosa si celasse dietro ai tormenti del figlio. I finanzieri sono stati molto professionali e molto vicini alla nostra famiglia, con un costante interesse su Francesco dice il papà. La denuncia è diventata un procedimento penale che sta facendo il suo corso, con un'attenzione particolare per non urtare la sensibilità di un ragazzino molto provato. I disagi di Francesco però sono sempre più difficili da gestire. Al punto che in casa, durante uno dei suoi scatti d'ira, è arrivata pure la polizia, chiamata dai vicini.

I genitori sanno che va trovata una struttura idonea per aiutare il figlio ad uscire da questo tunnel e lanciano un appello accorato: Chiediamo aiuto ai medici, ai servizi sociali, alla scuola. Francesco va curato, ha bisogno di superare un trauma che rischia di segnarlo per sempre. L'avvocato Massimiliano Mattioli, parla di un problema immenso. E invita le istituzioni a stare vicino a questa famiglia, per aiutarla a superare questo terribile momento.

 

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