Bimba morta a otto mesi: «Dalla mia Oriana un futuro per altri bambini»

Bimba morta a otto mesi: «Dalla mia Oriana un futuro per altri bambini»
di Egle Priolo
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Giovedì 23 Aprile 2020, 13:21
PERUGIA - Anche chi non crede ha pregato per lei. Per una settimana. Il tempo in cui la piccola Oriana ha combattuto con tutta la forza dei suoi otto mesi contro un male fulminante che voleva impedire al suo cuore di battere. Oriana, nome da eroina dei poemi cavallereschi, ha dimostrato di voler essere più forte del suo destino. Ha dimostrato di voler cavalcare quel battito fino all'ultimo. Spronata dall'affetto di un'intera città. Ma purtroppo, alla fine, il cattivo ha vinto. E il poema di Oriana, però, resterà per dare coraggio e speranza a tanti piccoli come lei.

Lo ha annunciato il papà Bernardo che, con la mamma Margherita, in un lungo post su Facebook non ha chiesto compassione, ma un dono per il futuro. «Ringraziamo tutti voi che ci siete stati vicini con i pensieri e le preghiere, la vostra forza ci è arrivata ben chiara e continuerà a farlo. Se qualcuno volesse fare un'opera di bene doni qualcosa ai reparti di terapia intensiva neonatale di Perugia e/o della Rianimazione pediatrica del Salesi di Ancona. Lì dentro lavorano uomini e donne che ogni giorno mettono una divisa e diventano angeli che salvano le vite del nostro futuro». Perché Oriana, struggenti occhi blu, dal Santa Maria della Misericordia è volata in elicottero fino all'ospedale marchigiano per cercare di vincere la sua partita. Chiunque abbia visto, il sabato di Pasqua, quell'elicottero partire da Perugia ha capito che lassù si tentava il miracolo. Miracolo che è avvenuto almeno quattro volte: tutte quelle in cui il suo cuoricino si è fermato ma poi - irriducibilmente, ostinatamente, fortissimamente - è ripartito.
Tutto era cominciato la sera prima, quando, all’improvviso, la bimba ha cominciato a sentirsi male: mobilità ridotta, difficoltà respiratorie, perdita di conoscenza. Immediata la corsa in ospedale e una mazzata la diagnosi: arresto cardiaco per una patologia fulminante. E per tutta la notte un’equipe del Santa Maria della Misericordia ha lavorato per tenerla in vita. Poi il trasferimento ad Ancona, in una struttura specializzata nel trattamento pediatrico: in un quarto d’ora l’elicottero Icaro, del 118, ha portato Oriana su un nuovo campo di battaglia. E lì un altro miracolo: ai medici perugini arriva la notizia che per la bimba purtroppo non c’è più niente da fare: fatale un altro arresto cardiaco. Ma dove i medici non sono arrivati è arrivata la voglia di vivere della piccola guerriera: il suo cuore ha infatti nuovamente dato flebili segnali di ripresa. Poi l'ipotermia nel reparto di terapia intensiva, un quadro «particolarmente compromesso» ma ancora tanta speranza. Fino all'ultimo.

«La nostra piccola Oriana se ne è andata – ha scritto il papà - dopo una lotta contro un male fulminante che le ha fatto impazzire il cuore. Questo cuoricino ha lottato fino all'ultimo come un leone, per una lunga settimana in cui noi le stringevamo la mano ma in realtà era lei a stringere le nostre per infonderci coraggio, per darci il tempo di ricevere amore e forza dai nostri cari, dai nostri amici, dai medici, infermieri e tutto il personale dell'Utin di Perugia e della Rianimazione del Salesi di Ancona; anche loro hanno dato il cuore per questa bambina. Nella enorme tragedia, nonostante i sensi annebbiati, abbiamo visto la profondità dell'animo umano e ricevuto un calore difficile da descrivere che ci spinge a non smettere di credere alla vita come ad un dono immenso, anche quando ci mostra il suo lato spietato».
Il dono per il futuro si può fare, con la causale “Donazione in memoria di Oriana Romizi per la Rianimazione Pediatrica”, all'Utin di Perugia (Associazione La Carica dei Prematuri odv - IBAN: IT15Q0623003088000030233263) e all'ospedale pediatrico Salesi di Ancona (Conto Tesoriere AOU Riuniti Ancona - IBAN: IT55L0311102600000000004017).
«Ci hai donato tanta vita Orianina meravigliosa – chiudono Bernardo e Margherita -. Ti abbiamo dato questo nome augurandoti di essere una combattente e lo sei stata sul serio. Ti hanno fatta anche volare in elicottero per farti continuare a lottare, adesso vola dove vuoi tu e dacci la forza con quel tuo dolce viso. Grazie amore».
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