Bandecchi all'ordine giornalisti umbri: "Mai attaccata la categoria, ma sono state scritte cose false"

Bandecchi all'ordine giornalisti umbri: "Mai attaccata la categoria, ma sono state scritte cose false"
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Martedì 22 Novembre 2022, 19:03 - Ultimo aggiornamento: 21:57

La precisazione, l'intenzione di fare chiarezza, ma allo stesso tempo le posizioni ribadite e rilanciate. Quelle stesse posizioni che l'Ordine dei giornalisti dell'Umbria e l'Associazione stampa umbra gli avevano contestato con una presa di posizione specifica. «È con dispiacere che colgo come le mie intenzioni non siano state comprese. Ho utilizzato sicuramente un tono sarcastico e deciso, ma a tutela della mia immagine: purtroppo è impossibile negare che siano state scritte cose false e diffamatorie nei miei confronti». Arriva la risposta di Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, soggetto politico con il quale annuncia di candidarsi a sindaco di Terni alle prossime elezioni amministrative. Una replica legata proprio alla sua attività politica e legata a una presa di posizione dell'Ordine e dell'Asu dopo alcune sue esternazioni, via social, in merito ad articoli comparsi sulle testate giornalistiche locali. Tra l'altro, allo stesso Bandecchi, da iscritto all'ambo dei giornalisti, è stato anche ricordato quale comportamento deontologico deve assumere ogni iscritto, nei confronti della categoria e dei suoi colleghi. In particolare, sulla vicenda che lo vede direttamente interessato nel progetto per riqualificare il Parco La Passeggiata di Terni, vicenda nella quale sono arrivate delle prese di posizione nei suoi riguardi da parte dell'assessora comunale Benedetta Salvati. «Vi è stata - scrive Bandecchi in una nota - su alcuni organi di informazione, una travisazione ed una lettura delle dichiarazioni dell'assessora Salvati totalmente fuori dalla realtà. In questi casi, lo dico da giornalista, per fare corretta informazione si sarebbe dovuto contattare l'interessato, cioè me, per chiedere le informazioni necessarie a fare chiarezza. Ma nessuno mi ha chiamato». Ribadisce di non aver avuto intenzione di attaccare nè la stampa e nè l'ordine, ma rilancia la sua posizione su alcuni articoli e alcuni giornalisti: «Non ho mai attaccato la stampa nel suo complesso, né il valore dell’Ordine. Ho, semmai, fatto una battuta su qualche penna in malafede. Credo nel valore dell’informazione, essendo anche io giornalista: per questo auspicherei una maggiore aderenza di ciò che si scrive alla realtà».

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