IL CASO
Il sindaco lancia l'allarme cocaina e il Pd chiede il test antidroga per i politici. Proposta cavalcata da Alternativa Popolare che però è costretta alla retromarcia dopo le contraddizioni fatte emergere da FdI sulla liberalizzazione delle droghe leggere sbandierata da Bandecchi in Tv. Accade tutto in consiglio comunale. Il Pd ha preso spunto dall'allarme lanciato dal sindaco Stefano Bandecchi in occasione di un video social diffuso nei giorni caldi del post bagarre in consiglio comunale di due settimane fa. «Attenzione alla cocaina perché a Terni c'è tanta gente che ne fa uso in modo sbagliato», aveva detto il primo cittadino. Un fenomeno dilagante a seguire le parole del sindaco. «Farsi tutte le sere di cocaina e andare la mattina a lavorare fa male», la denuncia del primo cittadino.
Un fenomeno che ha spinto il Pd a prendere posizione con la presentazione ieri di un atto di indirizzo per invitare i politici eletti a Palazzo Spada a fare un test antidroga in maniera volontaria anche «per dare il buon esempio alle giovani generazioni».
Una proposta che subito è stata accolta da Alternativa Popolare che ha rincarato la portata dell'atto del Pd. «Bene l'atto dei Dem, i test vanno fatti prima di ogni consiglio e di ogni commissione», l'emendamento presentato dal capogruppo di Ap Guido Verdecchia per rinforzare la posizione del Pd. Si è innescato così un dibattito tra tutte le forze politiche che si è concluso con una ritirata strategia proposta da Ap e approvato dal Pd, ovvero quella di portare l'argomento in Seconda commissione per un approfondimento sul come e quando fare i test. Ritirata frutto delle contraddizioni che ha fatto emergere la consigliera comunale di FdI Cinzia Fabrizi che come dirigente scolastica è sempre stata in prima linea nella lotta alla droga.
«Il vostro segretario nazionale, nonché sindaco di Terni Stefano Bandecchi, vuole la liberalizzazione delle droghe leggere e qui il suo partito propone di fare test antidroga contro le sostanze che il partito stesso di cui siete espressione vorrebbe commercializzare», ha detto la consigliera Fabrizi.
Critiche nel metodo sono arrivate anche da Claudio Fiorelli, del M5s, e da Jose Maria Kenny di Innovare per Terni. Perplesso, ma in linea con il capogruppo Verdecchia, il consigliere di Ap Raffaello Federighi con un passato nelle forze di polizia dell'antidroga: «Sono liberale di formazione, bene queste iniziative ma che tristezza se siamo ridotti a questo». Alla fine la proposta di parcheggiare la proposta in Seconda commissione per evitare un cortocircuito è passata con i voti del Pd e di Ap, ma non di FdI: «Le contraddizioni vengono fuori quando si alza troppo l'asticella», ha commentato Marco Cecconi di FdI.
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