PERUGIA - Erano l'incubo dei loro coetanei, soprattutto nei pomeriggi del fine settimana in centro. Quando agivano tra centinaia di giovanissimi individuando la preda da terrorizzare e rapinare con i coltelli o cui imporre estorsioni e cioè soldi in cambio della restituzione dei cellulari.
Sono considerati dagli investigatori parte di un gruppo dedito a «numerosi» reati predatori in provincia di Perugia e in danno di coetanei, tre minorenni nei confronti dei quali è stata eseguita la misura cautelare del collocamento in comunità disposta dal gip presso il tribunale dei minorenni del capoluogo umbro. Rapina aggravata, estorsione e ricettazione i reati ipotizzati a vario titolo al termine di un'indagine condotta dalla squadra mobile della questura.
Nove gli episodi al centro dell'attività degli investigatori - in base a quanto riferisce Procura per i minorenni in un
comunicato - registrati prevalentemente nel centro storico perugino e nei pressi di alcuni centri commerciali tra il 30
giugno e il 18 luglio. Suscitando «notevole allarme sociale» come rilevano i magistrati.
Secondo gli inquirenti, gli indagati agivano secondo uno «schema ben collaudato». Dopo avere avvicinato con una scusa le presunte vittime si facevano consegnare - in base alla ricostruzione accusatoria - denaro e beni con violenze e minacce (in alcuni casi con arma da taglio). Emerse anche quelle che vengono definite «richieste di natura estorsiva» quale, ad esempio, quella legata alla restituzione di un telefono cellulare.
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