Autofocus/La voce del lettore
è meglio del click «mi piace»

Autofocus/La voce del lettore è meglio del click «mi piace»
4 Minuti di Lettura
Venerdì 2 Settembre 2016, 13:57
PERUGIA - Piazza Cavallotti martedì mattina. “Buongiorno! Condivido l’articolo sugli automobilisti con i telefonini ! Ha ragione, veramente ragione! Però dovrebbe anche precisare che i Vigili in piazza Grimana a tutti quelli al telefono non fanno mai la multa! E lo sa che una signora alla rotonda dell’Elce per guardare il telefono è salita sul marciapiede? Ci pensa se c’erano dei bambini?”. In un piccolo bar alle porte di Umbertide, un avventore “v’ho visto ‘n televisione a parlà de macchine” e mi aveva affrontato con un certo piglio: “ me deve scusà, ma lei ‘sti ciclisti li difende troppo! Mica tutti i diritti sò i loro! Ma li ha visti come vonno in giro che pijon tutta la careggiata?” Alla fine di un’accesa discussione, c’eravamo trovati d’accordo almeno sul fatto che ci volevano più controlli e multe severe per gli automobilisti che sfiorano i ciclisti compromettendone equilibrio e sicurezza, come per i ciclisti che procedono prepotenti in folti gruppi anche in strade piene di curve o in salita.

La rubrica Autofocus compare regolarmente da un anno e mezzo sulle pagine di questo quotidiano e, in una città “a dimensione umana” come Perugia, il “feedback” più che tecnologico, è – appunto – umano, diretto, personale. E’ molto interessante cogliere il punto di vista dei lettori. Per esempio, a proposito del tanto strombazzato “omicidio stradale”, mi sembra che i giudizi che vengono espressi dalle cosiddette “persone comuni” siano molto più ragionevoli ed equilibrati di quelli di certi cosiddetti “addetti ai lavori”. “Non è che minacciando anni di prigione, o sapendo che si può finire in carcere per qualche giorno che si avranno meno morti e feriti sulle strade. Questo non servirà a far togliere il piede dall’acceleratore, o far rispettare i segnali! E poi non va in prigione nessuno, ci devono andare quelli che si fermano a prestare soccorso? Allora è meglio cercare di scappare…. Se invece si vedessero più pattuglie sulle strade….” Questo concetto, espresso in varie declinazioni, riassume l’opinione di molti. Eh già i controlli… Ricordo l’incredulità di un altro lettore nell’apprendere quali fossero le reali “forze in campo” della Polizia Stradale nella nostra regione. L’omicidio volontario è difficile da prevenire , ma per quello stradale moltissimo può essere fatto in termini di prevenzione . L’uso sconsiderato degli smartphone alla guida, l’andatura di marcia ondivaga nella carreggiata, la velocità esagerata in centri abitati sono tutte condotte frequentissime, ma praticamente tollerate: gli agenti di polizia in servizio sulle strade sono pochi, pochissimi costretti a turni molto pesanti e  a volte  ahimè sono loro stessi (si veda l’uso dei cellulari) a lasciar correre. Con effetti dirompenti sulla certezza dell’impunità. Non c’è niente da fare, è la certezza della sanzione ( e non di farla franca) la sola variante che può effettivamente modificare comportamenti sconsiderati. Un banale esempio le nostre autostrade. Ormai tutte coperte dal “Tutor”; o i i tratti in galleria o sui viadotti sorvegliati da telecamere funzionanti: la velocità media lì si  è drasticamente abbassata, perché c’è la certezza che al rilevamento non si può sfuggire. Così “i controlli” invocati dal mio concittadino (fedele led attento lettore) interlocutore di piazza Cavallotti, come dal polemico avversario delle due ruote sono il solo vero deterrente. E una guida più ligia porta come immediata conseguenza una diminuzione dell’incidentalità…….insieme alla cura e manutenzione delle strade, non ci stancheremo mai di ripeterlo.
Come in ogni democrazia la voce dei cittadini non è da trascurare e alla fine è quella che può cambiare le cose stimolando la coscienza di chi a vario titolo si occupa di educazione e sicurezza stradale.  

Se i cittadini si facessero forza e coraggio, non dico che i problemi locali riconducibili alla sicurezza sulle strade si risolverebbero, ma coloro che hanno istituzionalmente l’obbligo di intervenire, sentendosi controllati sarebbero anche più responsabilizzati.

Immagino, ora, che le lamentele del lettore di Piazza Cavallotti inducano a cambiare comportamento rispetto al pericolo generato dallo scellerato uso del telefonino alla guida e che, alla fine, tutti ringrazieremo i Vigili  che, senza terrorizzare nessuno, hanno contribuito per lo meno a diminuire la distrazione da telefono.
Per certi versi avverrà quello che avvenuto per i semafori quasi rossi: prima li bruciavano tutti, poi con i controlli elettronici tutti si lamentavano (ma anche a ragione) per i tempi sbagliati, ora che i tempi tra giallo e rosso sono stati ben calcolati nessuno ci prova, né a lamentarsi né soprattutto a passare con il rosso. Ed è giusto così, chi può dire il contrario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA