Orvieto piange ancora per la famiglia Marinelli. Morti a pochi giorni l'uno dall'altra il padre e la madre di Barbara, vittima a Amatrice

Orvieto piange ancora per la famiglia Marinelli. Morti a pochi giorni l'uno dall'altra il padre e la madre di Barbara, vittima a Amatrice
di Monica Riccio
4 Minuti di Lettura
Venerdì 27 Novembre 2020, 19:50 - Ultimo aggiornamento: 21:07

ORVIETO Barbara, papà Enzo, mamma Franca. E' un destino crudele e dolorosissimo quello toccato in sorte alla famiglia Marinelli di Orvieto. E' il 24 agosto 2016 quando un sisma di magnitudo 6, alle 3.36 della notte, scuote e distrugge il centro Italia, Amatrice è il cuore della tragedia. Crolli e macerie ovunque cominciano a raccontare quasi subito all'Italia, e al mondo, la distruzione, lo sconforto, i morti, tanti, i dispersi, tanti.  Tra i dispersi - la notizia arriva a Orvieto nella mattina - ci sono anche due orvietani, Barbara Marinelli, insegnante di 42 anni, e il marito Matteo Gianlorenzi, commerciante quarantaquattrenne. I due erano alloggiati all'Hotel Roma, crollato, distrutto, ridotto a un cumulo di macerie dove nessuno smette, di ora in ora, di scavare, alla ricerca dei dispersi. A Orvieto si spera ancora, e poi ancora. Barbara e Matteo erano a Amatrice per partecipare a una fiera, quella mattina. A Amatrice si scava ovunque, anche a mani nude. A Orvieto si spera, si prega, il sindaco Giuseppe Germani è in contatto continuo con la sala operativa della Protezione Civile, non si muove mai, attende e confida di poter dare ai suoi cittadini la notizia tanto attesa. Ma la notizia che arriva, circa due giorni dopo quel 24 agosto, non è quella che Orvieto avrebbe voluto. I corpi senza vita di Barbara e Matteo vengono infine ritrovati sotto le macerie. 

Orvieto piange e si stringe commossa alle famiglie Marinelli e Gianlorenzi. E' un dolore immenso, cittadino, un dolore che squarcia l'afosa cappa estiva, e restituisce una tragedia troppo grande. Nel giorno dei funerali c'è il lutto cittadino, al Duomo c'è vento, tanto vento, ma la città è tutta lì, in piazza a salutare i suoi due angeli. Rose rosse su una bara, rose bianca sull'altra. I colori della città di Orvieto. 

Da allora il dolore è diventato in parte rassegnazione, in parte voglia di fare, di dare. Per volere delle due famiglie, e dei tanti amici, nasce l'“Associazione 3.36 per Barbara&Matteo” che attraverso eventi e manifestazioni sempre in loro nome, ha potuto donare alla città di Orvieto, tra le altre iniziative, un parco giochi nell'area verde di piazzale Frustalupi, una cucina da campo per la Protezione Civile, un elettrocardiografo al reparto di Cardiologia dell'ospedale "Santa Maria della Stella" e un'aula multimediale alla scuola per l'Infanzia "Regina Margherita", aula intitolata proprio alla memoria di Barbara.

Ma il dolore non è finito. La signora Franca Ricciarelli Marinelli - anche lei insegnante, da qualche anno in pensione, ha cresciuto generazioni di orvietani alle elementari prima di Orvieto Scalo e poi di Ciconia - quella vita già piena di dolore l'ha abbandonata domenica 22 novembre, morendo all'età di 70 anni, nella propria abitazione per un malore improvviso.

La morte ha colto la signora Franca lontana dal marito Enzo che si trovava ricoverato nel reparto di terapia intensiva del “Santa Maria” di Terni per complicazioni dovute al contagio da Covid. 

Ma il dolore non è finito. Enzo Marinelli non ce l'ha fatta. A tre giorni dal decesso della moglie Franca, anche Enzo si è spento, senza probabilmente nemmeno sapere di lei. Ad ucciderlo, nel reparto di terapia intensiva del “Santa Maria” di Terni, un quadro sanitario ormai troppo compromesso a causa di complicazioni dovute al contagio da Covid. Enzo e Franca, l'uno mercoledì 25 novembre, nel tardo pomeriggio, l'altra tre giorni prima. Entrambi a quattro anni dalla morte della figlia Barbara. Enzo in ospedale, Franca a casa. Il figlio Daniele a piangerli entrambi.

Profondo il cordoglio della città alla notizia della morte di Franca e Enzo. Una città che non ha potuto nemmeno salutarli come avrebbe voluto a causa delle disposizioni governative anti-Covid previste per le celebrazioni religiose.

Per chi crede in un luogo oltre la morte, Franca e Enzo ora sono nuovamente accanto a Barbara e Matteo, per chi non crede si tratta in ogni caso di una incredibile storia di dolore, e di amore allo stesso tempo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA