Ast presenta il bilancio di sostenibilità: infortuni sul lavoro in calo e più riciclo dei metalli utilizzati

Ast presenta il bilancio di sostenibilità: infortuni sul lavoro in calo e più riciclo dei metalli utilizzati
di Vanna Ugolini
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Sabato 27 Febbraio 2021, 17:26 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 11:03

«Non stiamo lavorando in una serra ma non possiamo nemmeno non valorizzare il tanto lavoro che abbiamo fatto per un percorso di Ast verso la sostenibilità». L’ad di Ast Massimiliano Burelli sintetizza in questo modo la presentazione del bilancio sociale delle acciaierie ternane.
Un bilancio che l’azienda non è obbligata a fare dal punto di vista delle leggi ma di cui si sta dotando da due anni.
Più che numeri e cifre, che sono difficilmente confrontabili, sono significativi almeno due punti: gli infortuni sono stati lo scorso anno dodici, sempre troppi, ha sottolineato Dimitri Menicali, che sta ricevendo proprio in questi giorni il passaggio di consegne dell’incarico di Massimo Calderini, ad di di Società delle Fucine, pronto a scrivere dal primo marzo un nuovo capitolo della sua vita professionale. Comunque, sottolinea Menicali «fino a qualche anno fa erano quasi all’ordine del giorno». Il secondo punto sono i trend. I tempi sono molti più lunghi di quelli annunciati e, forse, anche di quelli sperati, ma Ast, nonostante le difficoltà del momento e nonostante sia un’azienda in vendita, continua a portare avanti anche quei progetti che non sono direttamente connessi al ciclo produttivo ma che aiutano a traghettare l’azienda verso un futuro di sostenibilità: recupero scorie, rigenerazione della discarica, meno sprechi, più mobilità su rotaia, solo per citare alcuni punti del bilancio.Un futuro con cui, per scelta o per necessità anche le aziende fortemente impattanti come Ast dovranno cominciare a fare i conti. Anzi, con cui già ora li stanno facendo.

Eredità immateriale. Possiamo dire che questa è l’eredità “immateriale” che lascerà l’ad Burelli (e la squadra di manager che si è costruito e si sta costruendo su misura), a chi comprerà l’azienda e, forse, la più difficile da realizzare: immaginare che le acciaierie possano diventare un impianto che tende alla sostenibilità e quindi orientare in questa direzione non solo la produzione ma anche la cultura d’impresa. E, cosa ancora più difficile, far passare questa visione alla città stessa. Il bilancio, dunque, contiene una serie di indicatori di circolarità che misurano le performance dell’azienda rispetto agli obiettivi della strategia dell’Unione Europea per l’economia circolare «ed evidenzia come Ast - dice l’ad Burelli- stia lavorando da protagonista in questa direzione». La sostenibilità in tutte le sue accezioni (ambientale, sociale, economica) - ha commentato l’amministratore delegato Massimiliano Burelli presentando il documento a stampa e istituzioni - è per Ast un valore. Perché l’Azienda vuole contribuire alla salvaguardia del clima, ad una crescita economica sostenibile e alla tutela dei diritti umani e della sicurezza sul lavoro, in modo coerente con gli obiettivi del Green Deal promosso dall’Unione Europea e con l’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile». «La sostenibilità – ha concluso Burelli - per Ast è anche una strategia. Perché ridurre gli impatti ambientali delle produzioni, migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse, sviluppare nuovi modelli di business socialmente responsabili è determinante anche dal punto di vista della competitività economica e del successo delle strategie aziendali».
Vanna Ugolini

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