Ast Terni, ora è di Arvedi: c'è l'ok anche della Turchia. Utile di 53 milioni

Ast Terni, ora è di Arvedi: c'è l'ok anche della Turchia. Utile di 53 milioni
di Vanna Ugolini
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Venerdì 24 Dicembre 2021, 18:02 - Ultimo aggiornamento: 18:03

L'Antitrust turco ha dato il via libera all'acquisto di Ast da parte di Arvedi. Ora, anche se mancano le formalità burocratiche che accompagnano un passaggio di proprietà di questo genere, si può dire che le acciaierie ternane sono diventate di proprietà del cavalier Giovanni Arvedi. Un passaggio di proprietà storico, su cui si gioca una parte del futuro della città. Dopo le tante voci positive che si sono succedute in merito all'acquisto delle acciaierie, nelle prossime settimane si conosceranno le reali intenzioni di sviluppo di Arvedi per le acciaierie ternane e il piano industriale che prevede lo sviluppo di Ast in sinergia con Arvedi. Intanto il Ceo di Ast Massimiliano Burelli, diffonde i dati di bilancio. Ast torna in positivo, dopo due anni: l'azienda ha chiuso infatti l'anno fiscale 2020-2021 con utile netto di 53 milioni 344 mila euro. Il fatturato ha superato i 2 miliardi di euro, mentre la produzione ha registrato un milione 79 mila tonnellate di acciaio liquido, un risultato che non si raggiungeva dal 2013.
«Come è accaduto per l'economia nazionale - si legge in una nota dell'azienda - Ast ha visto incrementare le sue performance soprattutto nella seconda metà dell'anno fiscale, ma ha dovuto affrontare e gestire una vera e propria tempesta che si è abbattuta sui mercati delle materie prime e su quello dell'approvvigionamento energetico. Oggi la domanda è trainante (ad eccezione dell'automotive che continua a essere un settore debole) e questo ha permesso il raggiungimento di livelli produttivi importanti, con una saturazione degli impianti: nonostante questo ci sono stati notevoli miglioramenti di produttività e qualità, sia interna sia esterna».
Ast evidenzia anche che «pure in un periodo di produzione in ascesa, gli elevati standard di sicurezza hanno garantito un livello minimo di infortuni e il raggiungimento del traguardo »zero infortuni« in quattro reparti dello stabilimento». In particolare nell'ultimo anno fiscale, Ast ha registrato 13 infortuni ed oggi l'azienda ha un'incidenza di infortuni sei volte più bassa della media della siderurgia italiana, registrando la miglior performance di sempre (indice di frequenza infortuni 3,3 contro 3,4 dell'anno precedente).
Sul piano della gestione della pandemia i protocolli attuati hanno avuto «pieno successo», visto che nessun focolaio o cluster si è sviluppato all'interno dell'azienda. Anche l'introduzione del Green pass obbligatorio - secondo quanto riferito dall'azienda -non ha creato problemi organizzativi o produttivi.
In questo esercizio è inoltre proseguita l'attività di formazione sulla compliance e sull'anticorruzione.
L'anno che verrà potrebbe vedere Terni con un ruolo da protagonista in Umbria e non solo. Un ruolo che va gestito ma che la città (e i cittadini) meritano assolutamente,

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