Ast, scontro sulla cassa integrazione
i sindacati non firmano: «Azienda
irresposansabile verso i lavoratori»

Ast, scontro sulla cassa integrazione i sindacati non firmano: «Azienda irresposansabile verso i lavoratori»
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 10:00
Le Rsu di Ast parlano di «irresponsabilità dell’azienda verso i lavoratori», mentre da viale Brin replicano dicendo che sono «incomprensibili i motivi di questo rifiuto». Fatto sta che la cassa integrazione ex Covid, avviata dall’azienda tra il primo e il 12 luglio, resta sospesa per i lavoratori di viale Brin. Il braccio di ferro, che tiene con il fiato sospeso gli operai dell’Ast, si è consumato ieri nel giro di poche ore. A battere il primo colpo sono le Rsu di viale Brin che accusano la multinazionale di usare come «salvadanaio i lavoratori di Ast». 
I NODI
L'azzeramento del cosiddetto “zoccolo di 20 ore” di ferie maturate al 31 dicembre 2019, le difficoltà di una corretta rotazione tra i lavoratori, la non garanzia della maturazione degli istituti indiretti e differiti e la possibilità di integrazione volontaria con permessi annui retribuiti individuali tramite il silenzio assenso, disdettati dall’azienda. Questi i nodi che hanno segnato lo scontro tra Rsu e azienda a proposito dell’attivazione della cassa integrazione ex Covid. Nodi che ieri non sono stati risolti, malgrado il tentativo della multinazionale di far credere il contrario, come denunciato le Rsu: «L’azienda – dicono in una nota i delegati di fabbrica -, contrariamente a quanto sta comunicando ai dipendenti, ha volutamente impedito un’adeguata mediazione, presentandoci di fatto un accordo preconfezionato, modificando unilateralmente e a discapito dei lavoratori le modalità di gestione della cassa integrazione che fino a ieri era oggetto di accordo». Al momento la rottura appare insanabile, a giudicare dai toni.
LA REPLICA 
Secca la replica dell’azienda che invita i rappresentati sindacali a tenere un comportamento responsabile. «La società - ricostruiscono da viale Brin - ha incontrato la rsu per un esame franco e trasparente della situazione. La prima riunione, che si è svolta il 6 luglio, si è conclusa con la richiesta della Rsu di un rinvio al 7 luglio, al quale è seguito un terzo incontro, svoltosi il 13 luglio. Ast ha sempre proposto alla Rsu di firmare un accordo identico a quello sottoscritto in occasione del precedente periodo di cassa per covid-19 (dal 23 al 30 giugno 2020). Per la prima volta, da diversi anni a questa parte, non è stato raggiunto alcun accordo sulla Cassa integrazione ordinaria, per il rifiuto della Rsu di sottoscrivere un’intesa». Per l’Ast «restano del tutto incomprensibili i motivi di questo rifiuto, tenendo conto che si tratta di un accordo identico a quello firmato solo quindici giorni prima. In questo momento di difficoltà per l’intero Paese, auspichiamo che prevalga il senso di responsabilità e l’impegno a trovare soluzioni condivise».
 
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