Come hanno puntualizzato i sindacati Fim, Fiom, Uilm e Ugl in blocco, il fattore tempo è decisivo, per evitare il rischio “spezzatino” (la vendita frazionata dello stabilimento) e garantire i livelli occupazionali. Livelli che devono riguardare anche gli interinali, come ha precisato la Fim-Cisl, che durante l’incontro al Mise ha chiesto garanzie anche per loro. .
IL RILANCIO
Dalle crisi nasce sempre un’opportunità. è questa la filosofia che ispira gli interventi dei segretari di Cgil, Claudio Cipolla, e Cisl, Riccardo Marcelli. « Siamo, a nostro avviso, di fronte ad un passaggio storico per il futuro delle produzioni ternane, che inevitabilmente condizionano, per quello che rappresentano, un tessuto economico e sociale più ampio. Per queste ragioni - dice il segretario Cipolla - auspichiamo che non si facciano fughe in avanti, che si coinvolga il governo ai massimi livelli e soprattutto che si compiano i passaggio corretti nell’interesse generale della comunità». Il segretario Marcelli: «A prescindere dai tempi che sono determinanti, abbiamo il tempo di percorrere parallelamente una strada per ridisegnare Terni e il suo comprensorio. Lo dovremmo fare cercando di mettere insieme progetti di caratura europea, nazionale, regionale, locale, in grado non solo di mantenere Terni città della manifattura, ma di trasformarla in Terni città di una manifattura sostenibile. I soldi ci sono servono le idee».
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