Augusto Magliocchetti, responsabile per la siderurgia di Federmanager
Tanti nomi e tanti scenari per il futuro delle acciaierie ma intanto cerchiamo alcuni punti fermi. Cosa succederà nei prossimi nove mesi?
«I soggetti che hanno presentato fino ad ora le manifestazioni di interesse non hanno ancora avuto in mano i dati di bilancio di quest'anno. La discovery ci sarà solo tra fine novembre e i primi di dicembre, dunque sarà allora che le aziende che si sono dette interessate ad acquistare Ast avranno in mano alcuni elementi valutativi. Le manifestazioni d'interesse non vincolanti sono tante ma non è detto che tutte si concretizzino in un'offerta vincolante. A volte si tratta anche di strategie adottate dai competitor: chi fa una manifestazione d'interesse può sperare di avere accesso ad una serie di informazione sull'azienda che possono servire anche per farle concorrenza, nonostante ci sia una regolamentazione anche di questa procedura. Comunque possiamo ipotizzare che in primavera l'Advisor disponga di alcune offerte economiche e di piani industriali di una parte delle aziende che si sono dette interessate. Poi è probabile che Thyssen entro l'estate decida quale sia l'offerta migliore per perfezionarla entro settembre in modo da far ricadere sul bilancio 2021 l'operazione di vendita di Ast».
Oltre ad Arvedi, Marcegaglia, Posco la Tsingshan, si fa anche il nome della Us Steel. E anche di un ritorno di fiamma, Outokumpu.
«Il nome di Outokumpu sta circolando ma se fosse vero, mi sembrerebbe forse più il tentativo di andare a vedere le carte (di un concorrente) che un interesse vero e proprio.
Ritiene possibile che si formino cordate tra più soggetti che hanno manifestato interessi?
«E' possibile e non ci sarebbe niente di male se si mettessero insieme realtà finanziarie, come, ad esempio, il fondo Elliot, che ora sembra essere meno interessato a Thyssen, con uno o più partner industriali. Se, invece, ci fosse solo un (fondo) soggetto finanziario questo mi preoccuperebbe.
Cosa pensa della valutazione economica che è stata fatta di Ast?
«Immaginare valutazioni oggi senza conoscere i dati reddituali e finanziari del 2019-2020 è complicato. Possiamo dire che se Vdm è stata valutata 500 milioni Ast dovrebbe valere decisamente di più. Ma, attenzione, la valutazione non è data solo dal corrispettivo finanziario ma anche dal livello di debito che resterà in pancia al bene venduto. C'è poi da capire quanta parte della struttura commerciale e distributiva verrà assegnata all'asset da vendere o ad accordi tra il venditore e l'acquirente in materia commerciale. Significativo, anche ai fini della valutazione, potrebbe essere se chi compra dispone o meno già di un network di vendita sul mercato europeo».