Ast, rubati 100mila euro al mese di ferro:
6 arrestati, c'è anche un dipendente

Ast, rubati 100mila euro al mese di ferro: 6 arrestati, c'è anche un dipendente
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Giovedì 19 Febbraio 2015, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 12:26
TERNI - Oltre centomila euro di residui ferrosi rubati all'Ast ogni mese e, è l'ipotesi degli investigatori, rivenduti alla stessa Ast in un successivo momento per realizzare così un danno doppio alle Acciaierie: la Forestale ha bloccato un'organizzazione di sei persone accusate di associazione a delinquere per la commissione di furti aggravati e continuati, oltre alla ricettazione.



L'indagine, coordinata dalla procura di Terni, parte a inizio 2015 a seguito di alcune segnalazioni di cittadini e anche dipendenti Ast circa movimenti sospetti tra il centro di finitura in strada di Confini e la sede centrale di vial Brin. A seguito di indagini condotte con rilevatori gps, intercettazioni telefoniche, riprese video e pedinamenti, gli agenti della Forestale (hanno spiegato in una conferenza al comando regionale della Forestale il comandante Guido Conti, il procuratore capo di Terni Cesare Martellino e il sostituto procuratore Elisabetta Massini) hanno individuato e arrestato sei persone che secondo le indagini farebbero parte di questa organizzazione.



Nel dettaglio, dal centro di finitura i materiali invece di tornare alla sede di viale Brin prendevano la strada di Foligno per finire in una ditta che commercia materiale ferroso e che in questo caso avrebbe svolto un'opera di ricettazione. Proprio per questi motivi sono finiti in carcere un dipendente dell'Ast che ha un ruolo di responsabilità nel centro di finitura, il camionista e il gruista della ditta di trasporti che aveva l'appalto del trasporto dei materiali da una sede all'altra dell'Acciaieria mentre agli arresti domiciliari sono finiti i responsabili della ditta di raccolta e un addetto alla vigilanza del centro di finitura, dipendente di una società privata che fornisce servizi di vigilanza. Indagata infine una donna che aveva il compito di fare da staffetta davanti al tir che trasportava il materiale.



Secondo quanto ricostruito nel corso dell'indagine, in cui l'azienda è parte lesa e i cui vertici hanno seguito costantemente il corso delle operazioni, il gruppo era in grado di appropriarsi di oltre ottanta tonnellate al mese dal centro di finitura per un valore di circa 100mila euro. Secondo gli investigatori, si tratta di un'organizzazione che andava avanti da anni.