Assegno unico, centomila famiglie umbre in coda

Assegno unico, centomila famiglie umbre in coda
di Fabio Nucci
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Venerdì 2 Luglio 2021, 10:45

PERUGIA - Sono circa 100mila i nuclei familiari che in Umbria potranno potenzialmente beneficiare dell’assegno temporaneo per i figli, il nuovo strumento introdotto dal governo per sostenere le famiglie che da gennaio si chiamerà “assegno unico”. La stima l’ha elaborata Odoardo Bussini, già docente di Demografia all’Università degli Studi di Perugia, nel report “Le politiche per i giovani e le famiglie” pubblicato ieri dall’Agenzia Umbria ricerche.
Un approfondimento nel quale l’accademico pone l’accento sul difficile momento che anche l’Umbria attraversa dal punto di vista demografico, con riferimento al basso livello di fecondità. Per Bussini, un problema sociale aggravato dall’ultimo anno di emergenza sanitaria. «La consapevolezza della sua gravità, l’estendersi della durata, il peggioramento delle condizioni economiche, l’incertezza sul dopo tendono a rinviare ancora la scelta della formazione del nucleo familiare e quindi la nascita del primo figlio e dei successivi. Le ricadute dovrebbero manifestarsi soprattutto nel corso del 2021, in cui è facile prevedere un ulteriore calo della fecondità». Non a caso negli ultimi anni si sono ripetuti da parte dei demografi suggerimenti e appelli sulla necessità di “provvedimenti organici e duratori” a sostegno della ripresa delle nascite e per limitare le conseguenze dell’inesorabile invecchiamento della società. «Parte dei suggerimenti, dagli investimenti in istruzione e formazione, misure per conciliare lavoro e cura della prole, ampliamento di congedi parentali e servizi per la prima infanzia – spiega Bussini – sono stati accolti dal Parlamento e in parte recepiti a livello nazionale dal (tardivo) Family Act, l’assegno unico e universale per i figli (Auuf). Si tratta di una misura unica, ma anche universale nel senso che è destinata a tutti i figli fino a 21 anni di età, considerati bene comune del Paese, indipendentemente dalle caratteristiche della famiglia, con una parte variabile in funzione del reddito». Annunciata per il primo luglio, l’Auuf è slittato al 2022 ma ieri è comunque partita una misura “ponte” che si abbina alle detrazioni familiari che resteranno fino al 31 dicembre. Un assegno temporaneo per il quale ieri ci sono già stati 45mila clic a livello nazionale. La platea potenziale di tale misura, nel report Aur è stimata sulla base dell’indagine campionaria 2019 articolata per regione e dei dati nazionali Istat 2019. Da tale elaborazione, il docente di Demografia dell’UniPg stima che in Umbria ci siano 86-87mila coppie e 16mila genitori single con figli under 21 a carico. Numeri specchio delle viscosità generate dalla crisi delle natalità per superare la quale, per Bussini, una volta entrata a regime la misura dovrà essere dotata di maggiori risorse («stanziati 6 miliardi in più rispetto ai 14 finora spesi»). «Per incidere positivamente sulle scelte procreative delle coppie, dovranno essere attivate tutte le misure previste, a partire dai servizi alla prima infanzia. Nel Centro Italia si registra una situazione migliore rispetto al quadro nazionale con una copertura dei posti letto rispetto ai giovanissimi fino a due anni del 33% che sale al 42,7% in Umbria per il maggior ricorso ai servizi gestiti da privati.

Non bisogna però adagiarsi su tali posizioni ma con un intelligente sforzo programmatico, pensando anche alle risorse del Next Generation Eu, puntare a raggiungere il prima possibile il 50% di copertura».

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