Asl e convenzioni
con i centri privati
Il Tar blocca le proroghe

L'avvocato Emiliano Strinati
di Corso Viola di Campalto
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Mercoledì 26 Giugno 2019, 11:14
TERNI Una sentenza rivoluzionaria quella del tribunale amministrativo dell'Umbria firmata il 17 giugno dai giudici Raffaele Potenza, Paolo Amovilli ed Enrico Mattei, perché afferma il principio secondo il quale le Asl hanno l'obbligo di introdurre sistemi concorrenziali per la scelta dei centri privati accreditati con i quali stipulare le convenzioni ponendo in essere procedure competitive secondo criteri oggettivi, non discriminatori e di efficienza e nel rispetto dell'articolo 8 del decreto legge 502/92.
La sentenza di fatto censura la prassi sin qui seguita da diverse Asl di proroga automatica delle convenzioni con gli stessi soggetti, fonte di sperequazione - dice la sentenza stessa - tra gli operatori e di ingiustificate limitazioni per il paziente circa la scelta della struttura sanitaria di fiducia, quale espressione del diritto alla salute costituzionalmente garantito.
Il Tar di Perugia ha accolto il ricorso della Medicenter Group srl, rappresentata dagli avvocati Emiliano Strinati, dello studio associato Clericò-Strinati, e Fabrizio Garzuglia che da tempo domandava di essere ammessa ad una procedura competitiva, ordinando alla Asl Umbria 2 in persona del direttore generale Imolo Fiaschini, entro 30 giorni dalla comunicazione delle sentenza, di attivarsi e porre in essere le procedura competitive per stipulare le convenzioni.
Accolta in pieno quindi la tesi degli avvocati Strinati e Garzuglia che evidenziava come l'ingresso nel sistema sanitario nazionale di nuovi operatori privati, in possesso dei requisiti per l'accreditamento, non può essere bloccato a tempo indeterminato, non potendo essere giustificato dall'esigenza di contenere la spesa sanitaria, giacché tale legittimo e necessario obiettivo non può essere conseguito a costo o della violazione del principio di uguaglianza.
Da poche settimane i proprietari della Medicenter Group Sergio Aloisi, Luigi Corinto e Paolo Primicerio hanno ceduto le quote societarie al gruppo lombardo Affidea che ha preso in mano anche la struttura di Terni di via Guglielmi. I tre sono restati però nel cda con la delega alla gestione dei altri centri della società. Come primo passo, Affidea ha regolarizzato con un contratto a tempo indeterminato tutti i dipendenti della cooperativa che prestavano servizio all'interno dei centri medici.
«Finalmente si è giunti ad una sentenza che attendavamo da anni- dice Sergio Aloisi - ora l'Asl sarà costretta ad indire una gara per scegliere gli operatori più strutturati e concorrenziali che offrano i servizi di maggior qualità per gli utenti, evitando che molti ternani siano costretti ad una mobilità passiva verso altre città o addirittura fuori regione».
 
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