Asilo lager, il giudice: «Sistematico ricorso a violenza sui bimbi»

Un momento di violenza verso un bimbo registrato dalle telecamere dei carabinieri
di Michele Milletti
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Domenica 2 Aprile 2023, 06:45

PERUGIA - Un «sistematico ricorso ad atti di violenza nei confronti di minori». Non usa mezzi termini, il giudice per le indagini preliminari Angela Avila, nell’escludere qualunque giustificazione verso gli orrori di cui, secondo le indagini dei carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Mario Formisano, si sarebbe resa responsabile la maestra e titolare dell’asilo nido “Giamburrasca” di Corciano. Qualunque giustificazione, anche quella di un «eventuale intento educativo e correttivo».

Le carte dell’inchiesta sembrano dunque anticipare ai legali della 47enne, Nicodemo Gentile e Daica Rometta, come, nel corso dell’interrogatorio previsto per domani, l’educatrice se intenderà dare conto della sequela di maltrattamenti ai danni di bambini non superiori a tre anni che le vengono attribuiti dalle indagini (con tanto di telecamere piazzate dai carabinieri dopo la denuncia di un’altra operatrice dell’asilo e anche, prima di una mamma) dovrà utilizzare elementi più convincenti di un eccesso di misure correttive.
Specie e soprattutto perché le presunte violenze emerse riguardano bambini che in alcuni casi hanno poco più di un anno.

EPISODI DA BRIVIDI
Uno dei vari episodi contestati, che come gli altri è sostanziato «dalle intercettazioni audio video» che per inquirenti e giudice «hanno riscontrato» quanto denunciato da una delle colleghe della donna, fa particolarmente rabbrividire.

Siamo nel dicembre 2022, nel pomeriggio all’interno dell’asilo ci sono tre bambini, due dei quali hanno poco più di un anno. Assieme alla maestra i tre bambini stanno facendo merenda quando uno dei piccoli «che parrebbe avere poco più di un anno di età - è scritto nelle carte - mentre sta mangiando rifiuta uno dei bocconi». Questo scatena l’ira dell’insegnante, che oltre ad apostrofarlo pesantemente «lo spinge ed il bambino cade a terra battendo violentemente la nuca. A seguito di ciò il bambino inizia a piangere forte ma l’insegnante non solo rimane indifferente ma lo facendolo strisciare a terra al fine di fare posto a un’altra bambina che afferra per una gamba trascinandola davanti al fine di farle mangiare lo yogurt. È importante specificare che tutto si svolge mentre la donna rimane costantemente impegnata ai suoi due telefoni, quello che utilizza per parlare e quello che utilizza per guardare video».

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