PERUGIA - Un «sistematico ricorso ad atti di violenza nei confronti di minori». Non usa mezzi termini, il giudice per le indagini preliminari Angela Avila, nell’escludere qualunque giustificazione verso gli orrori di cui, secondo le indagini dei carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Mario Formisano, si sarebbe resa responsabile la maestra e titolare dell’asilo nido “Giamburrasca” di Corciano. Qualunque giustificazione, anche quella di un «eventuale intento educativo e correttivo».
Le carte dell’inchiesta sembrano dunque anticipare ai legali della 47enne, Nicodemo Gentile e Daica Rometta, come, nel corso dell’interrogatorio previsto per domani, l’educatrice se intenderà dare conto della sequela di maltrattamenti ai danni di bambini non superiori a tre anni che le vengono attribuiti dalle indagini (con tanto di telecamere piazzate dai carabinieri dopo la denuncia di un’altra operatrice dell’asilo e anche, prima di una mamma) dovrà utilizzare elementi più convincenti di un eccesso di misure correttive.
Specie e soprattutto perché le presunte violenze emerse riguardano bambini che in alcuni casi hanno poco più di un anno.
EPISODI DA BRIVIDI
Uno dei vari episodi contestati, che come gli altri è sostanziato «dalle intercettazioni audio video» che per inquirenti e giudice «hanno riscontrato» quanto denunciato da una delle colleghe della donna, fa particolarmente rabbrividire.
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