Arvedi, l'azienda di Cremona prima al mondo certificata green, a zero emissioni di anidride carbonica. E ora anche Terni spera

Arvedi, l'azienda di Cremona prima al mondo certificata green, a zero emissioni di anidride carbonica. E ora anche Terni spera
di Vanna Ugolini
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Sabato 9 Luglio 2022, 15:43

Acciaieria Arvedi di Cremona è la prima acciaieria al mondo certificata "Net Zero emissions", ovvero a zero emissioni nette di anidride carbonica. Il risultato viene raggiunto 28 anni prima del target fissato dalla Commissione Europea. Lo ha annunciato la stessa azienda con un comunicato in cui specifica che il primo luglio scorso, Acciaieria Arvedi ha ottenuto da Rina, ente terzo accreditato a livello internazionale per l’attività di Testing, Ispezione e Certificazione, l’attestato di validazione del modello di calcolo secondo GHG Protocol “A Corporate Accounting and Reporting Standard” – revised edition; GHG Protocol “Scope 2 Guidance”; Regolamento CE 2066/2018 e smi. Una formula tecnica per dire che l'acciaio prodotto nelle sedi di Cremona e Trieste di Arvedi sarà ad emissioni zero di anidride carbonica e questo per tutte le tipologie di acciaio prodotto.

Un risultato, questo, importante e molto significativo perchè sta ad indicare, per prima cosa, che si può fare: si può fare industria, anche pesante, senza impattare in maniera devastante sull'ambiente e sugli ecosistemi.

Arvedi ha dimostrato che il binomio economia-ecologia, tema su cui si discusso e scritto tanto a partire dagli anni '90 e che sembrava assolutamente incompatibile, si può conciliare. Si può trovare un equilibio accettabile. 

Ovviamente questo risultato ottento nelle aziende che Arvedi ha al Nord fa sperare anche Terni per il futuro di Ast. L'accordo con Tapojarvi, l'azienda che è al lavoro per il recupero delle scorie andrà avanti ma è probabile che Arvedi comincia a studiare anche altre soluzioni, adatte al tipo di acciaio, l'inox, che si produce in Ast.   

L’azienda - è spiegato in una nota - è giunta a questo risultato grazie ad un imponente piano di decarbonizzazione della intera organizzazione lanciato nel 2018 a fronte di ingenti investimenti in impianti, tecnologia e Ricerca & Sviluppo, che ha visto, tra le altre iniziative, la riconversione industriale dell’area a caldo del sito di Trieste, effettuata in soli due anni con un investimento di 260 milioni di euro.

Con riferimento alle emissioni dirette , l’attività nel sito di Cremona ha riguardato in modo particolare la carica metallica, sempre più concentrata su rottami di qualità, pretrattati e selezionati e la sostituzione dell’antracite insufflata nel forno elettrico con carboni vegetali e polimeri ottenuti dal riciclo. Il raggiungimento di questo traguardo è stato reso possibile da ingenti investimenti nella digitalizzazione, con l’introduzione di sofisticati modelli di gestione della metallurgia primaria e secondaria e sistemi di calcolo e di simulazione.

L’azzeramento delle emissioni indirette è stato ottenuto grazie alla fornitura integrale da parte di Enel di energia da fonti rinnovabile, debitamente certificata. Un aspetto che riguarda Terni da vicino, considerato che la centrale di Galleto, ora passata ad Enel, è a un paio di chilometri dalle acciaierie.

«Questo è il massimo risultato possibile con le tecnologie attuali, ricorrendo alla compensazione volontaria con crediti di carbonio certificati  per la Co2 non ancora evitata, comunque già oggi a livelli minimi», ha spiegato l'azienda. Che oggi, con l'acquisizione di Ast, è diventata il primo gruppo italiano per la produzione di acciaio, acquisendo, dunque, anche una responsabilità maggiore per quanto riguarda l'impatto ambientale complessivamente prodotto sul territorio nazionale.

«La certificazione Net zero emissions affianca altri importanti traguardi raggiunti da Acciaieria Arvedi in ambito di sostenibilità quali l’approvazione della propria Dichiarazione Ambientale in accordo alla normativa Emas (Eco-Management and Audit Scheme), il più avanzato e completo Sistema di Certificazione “Environment”, l’ottenimento dello status di azienda “circolare” secondo i dettami della tassonomia europea essendo basata su ciclo produttivo da forno elettrico e rottame, materiale permanente che può essere riciclato all’infinito senza perdere nessuna delle sue proprietà originarie. Infine, Acciaieria Arvedi è Zero waste, valorizzando il 98 per  dei propri rifiuti e sottoprodotti di lavorazione».

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