«Sono traumatizzata, ma anche delusa per quello che mi è accaduto. Non solo per il fatto che mi sono entrati i ladri in casa, e vi assicuro che non è una bella cosa soprattutto a livello psicologico, ma soprattutto che nessuno dello stabile dove vivo sia venuto in mio soccorso. Ho urlato, suonato i campanelli, ma come se io vivessi in un palazzo fantasma. Nessuno si è degnato di venirmi a sostenere, non dico a proteggermi».
Maria Vittoria è una ragazza di 31 anni.
Maria Vittoria, in quella casa abita da sola dopo la morte della mamma, appena capito quello che era accaduto ha subito telefonato al papa e telefonato al 113, alla Polizia di Stato. «Io avrò impiegato almeno dieci minuti per arrivare da mia figlia, ho volato, ma ho dovuto attraversare la città, quindi è passato del tempo e anche a me quello che più mi è dispiaciuto e aver trovato mia figlia terrorizzata in stato di shock fuori casa e ancora da sola. Nessuno del suo palazzo era sceso. Per fortuna dopo qualche minuto è arrivata, invece, la macchina della Polizia. Gli agenti sono transitati dal giardino e sono riusciti ad entrare in casa passando per dove erano passati i ladri». U
na situazione quella dei furti nella abitazioni che in questo periodo è tornata molto di moda a Terni. Vere e proprie bande, organizzate, probabilmente gente che viene da fuori. «La verità e che io non mi sento più sicura in casa mia, quindi dovrò spendere dei soldi per cambiare tutte le serrature e per un impianto di video sorveglianza. Ho già chiamato delle ditte competenti e vi assicuro che ci sarà da spendere dei soldi se si vuole fare qualcosa di serio Conclude Maria Vittoria, una ragazza solare, dicono chi la conosce bene, e che invece in questi giorni ha perso il sorriso sono a dir poco amareggiata. Io vado a lavorare per vivere, poi in un attimo vedi tutto alla rovina. A me hanno rubato pochi soldi, il mio computer, il tablet, ma soprattutto degli affetti legati a mia mamma, delle collane, degli anelli che lei mi aveva regalato e a cui io tenevo tantissimo. Quelli li vorrei ritrovare. Per me sono importanti. Sono il ricordo di mia mamma Laura che non c'è più».
Alberto Favilla
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