PERUGIA - Danni all'ambiente, dall'aria fino al Tevere: vanno a processo la distilleria Di Lorenzo di Ponte Valleceppi e i suoi rappresentanti.
Lo ha stabilito ieri il giudice Angela Avila che alla fine dell'udienza preliminare ha rinviato a giudizio Irma Di Sarno, Gianluca Di Sarno e Gennaro Balice (i primi due rappresentanti legali della distilleria, il terzo responsabile tecnico delegato all’ambente dell’impianto) oltre che la stessa distilleria Di Lorenzo, finita nella lista degli indagati per i reati addebitati ai suoi rappresentanti commessi «nell’interesse e a vantaggio della società medesima». Dal prossimo novembre, quindi, davanti al giudice Giuseppe Narducci si dovranno difendere dalle accuse del sostituto procuratore Manuela Comodi che parla di inquinamento ambientale per le immissioni nell’aria di polveri e concentrazioni di monossido di carbonio superiori ai limiti di legge. Ma anche per l’azoto, l’ammoniaca e il rame in quantità superiori alla norma trovati nelle acque del Tevere, nel punto di rilevazione nella zona degli scarichi. E ancora, per le emissioni in atmosfera (si parla anche di odori molesti) per cui ci sono stati sforamenti, rispetto ai parametri autorizzativi orari, in 233 occasioni per le polveri e in sei occasioni per il monossido di azoto, secondo i risultati delle indagini.
Gli imputati, assistiti dagli avvocati Francesco Falcinelli e Michele Bromuri, avranno quindi modo di provare a smontare le accuse a loro carico, nate alla fine di un’inchiesta durata quattro anni e condotta dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico, diretti dal tenente colonnello Francesco Motta, che hanno soprattutto messo in evidenza i danni di carattere ambientale.