Aperture dal 26 aprile, i ristoratori ternani: «Solo all'aperto è una follia, si farà la mobilitazione»

Aperture dal 26 aprile, i ristoratori ternani: «Solo all'aperto è una follia, si farà la mobilitazione»
di Aurora Provantini
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Sabato 17 Aprile 2021, 08:33

Dal 26 aprile i ristoranti potranno riaprire a pranzo e a cena, ma solo all’esterno. “Una follia!” Il disappunto lievita nella chat dei titolari di pubblici esercizi, a pochi minuti dalla conferenza stampa del presidente del Consiglio Mario Draghi. Anche quelli che solitamente investono nella bella stagione e sono organizzati per ricevere i propri clienti al chiaro di luna, considerano il provvedimento “asimmetrico”. “Ci mettiamo nei panni di chi non ha spazi all’aperto – dice Mario Isola, con il ristorante a Miranda - anche perché tutti hanno diritto a ritornare a lavorare”. Isola è il vice presidente dell’Associazione Cuochi della provincia di Terni e anche tra gli chef c’è malcontento: “Sta crescendo velocemente il numero delle adesioni alla manifestazione autorizzata in piazza della Repubblica il 22 aprile”.

Già, la mobilitazione. “Si farà e sarà piena di contenuti – dice Isola – chiederemo al sindaco Latini di rivedere le tasse comunali e di individuare nuove aree pedonali dove poter apparecchiare i tavoli.

Quelli che già sanno di non avere affacci esterni consegneranno le chiavi del proprio locale al primo cittadino”. Un ristoratore su tre chiuderà definitivamente. Gli altri si contenderanno il suolo pubblico. Aver trasformato via Cavour in area pedonale, non sarà sufficiente ad accogliere gli ospiti dei nove ristoranti che vi insistono. “Ce ne vorranno parecchie di piazze libere dalle auto per soddisfare le esigenze del momento” - dichiara Mirko Zitti, vice presidente provinciale di Fipe. Zitti è anche il titolare di un pub storico del centro e si preoccupa di come verranno gestite le procedure per occupare gli spazi esterni e le autorizzazioni: “Immagino un centro tutto pedonale con tanti ombrelloni, per poter consumare un pasto al ristorante anche in caso di pioggia”. “Infatti se non verrà consentito ai ristoratori di servire i clienti all’interno dei locali in caso di maltempo, molte prenotazioni andranno perse” – fa notare Daniele Stellati, direttore di Confesercenti Terni.

Anche per Stefano Santilli, con il ristorante sul belvedere superiore della Cascata delle Marmore, “quel provvedimento è limitativo”. “Mi spiego: se hai gente e comincia a piovere? La cacci via? Non sarebbe meglio prevedere di poterla ospitare al chiuso nel rispetto delle misure anti contagio?” – pone il quesito Santilli. “Acquisiamo questo provvedimento – interviene Stefano Lupi, presidente di Confcommercio - come primo segnale per consentire una parziale ripresa. Certamente occorre che a ciò venga accompagnata una seria politica di ristori e una rivisitazione della tassazione locale”. Che va assolutamente annullata per le attività che sono restate chiuse, secondo Lupi. Per il presidente di Confartigianato, Mauro Franceschini, “si tratta di un primo passo verso la ripartenza”. “A questo punto non possiamo che sperare che ci sia attenzione da parte dell’amministrazione comunale alle nuove esigenze della categoria” – conclude Franceschini. 

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