Anziani, 1500 volontari per battere solitudine d'estate e le paure del Covid

Anziani, 1500 volontari per battere solitudine d'estate e le paure del Covid
di Selenio Canestrelli
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Lunedì 28 Giugno 2021, 11:30

PERUGIA - Anziani soli, più di 20mila vogliono tornare a vivere l’estate al più presto, con i centri socio-culturali in campo tra psicologi e prudenza. Intanto, quasi 5mila volontari scendono in campo per fronteggiare l’emergenza caldo e solitudine. “Ci siamo tutti vaccinati”, è il loro slogan per tornare alla normalità. Ma di contro c’è ancora una buona parte della terza età che non se la sente di uscire di casa, ed ecco che il volontariato offre loro anche un sostegno morale, come dice la presidente dell’Auser regionale, Tiziana Ciabucchi, l’associazione di volontariato che in un anno ha ricevuto quasi 25mila richieste di aiuto prese in carico da migliaia di volontari. “Bisogna essere prudenti, ma si deve ricominciare in qualche modo a vivere. La situazione è cambiata con le vaccinazioni, e ora c’è tanta voglia di tornate alla vita di ogni giorno - dice - con i nostri volontari che si preparano a rendere l’estate più “aperta” possibile, grazie anche all’assistenza sia morale che materiale. Oltre 1500 persone attive si sono tutte vaccinate per stare più vicino a chi ha più bisogno in questo momento. Stiamo anche pensando a progetti che prevedono un sostegno psicologico per chi ha difficoltà a superare il trauma del Covid”. La platea del volontariato è vasta in Umbria, con le ultime stime che parlano di oltre 5mila volontari attivi tra le varie associazioni che si danno il turno ogni giorno dell’anno per cercare di rendere meno pesante la vita soprattutto di chi è rimasto in solitudine. Attività, questa, che con il Covid è esplosa. Gli oltre 180mila over 65 non sono tutti indipendenti, anzi; in molti, per colpa della solitudine, sono costretti a rivolgersi a enti e realtà di volontariato per cercare di avere un appoggio quotidiano. Ma quasi meno di un terzo di essi, si stima, è pronto a fare una vita attiva (in Umbria l’Ancescao conta 90 centri sociali ai quali sono iscritti oltre 20mila anziani) e ora chiede di poter tornare al più presto alla normalità.

Ma un passo alla volta. “Ora molti anziani, a cominciare dai nostri volontari, sono già vaccinati da tempo - aggiunge la presidente Ciabucchi - Si stanno attivando anche alcuni soggiorni estivi e centri socio-culturali; poi quest’anno abbiamo servizi che a causa del Covid si sono intensificati così il rapporto con le persone sole: come, ad esempio, il servizio “Buongiorno”, attivato in collaborazione con il comune di Perugia e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Un’idea simile sta per partire a Terni grazie alla collaborazione di giovani del servizio civile. Infine, sta partendo un progetto regionale realizzato in collaborazione con altre associazioni (tra gli altri Antea e Ancescao) che prevede anche percorsi intergenerazionali. Stiamo ripartendo e cercare di fare il più possibile con il telefono Filo d’argento che non si è mai fermato: in un anno abbiamo fatto 25mila servizi per scansare la solitudine e per aiutare i più soli a muoversi nel territorio, cosa che faremo anche per l’emergenza calore”. Volontari che hanno dato il loro contributo anche nei mesi più bui del Covid, tra paure e difficoltà di spostamento anche per i servizi sanitari ridotti o dislocati altrove. E ora si pensa al risveglio anche se, come detto, le persone più fragili hanno timore a riprendere una vita normale e sono in una sorta di limbo, persone che sono ritenute soggetti più fragili nella pandemia. “Siamo certi - conclude la Ciabucchi - che l’estate si affronterà con un po’ più di ottimismo: come Auser abbiamo fatto una grande lotta con la Regione per vaccinare presto i volontari affinché loro siano sempre in prima linea nei servizi sanitari, nelle scuole e sulle strade. Il volontariato in Umbria è una realtà viva”

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