AMELIA La Ministra Fabiana Dadone in visita ad Amelia per la legge sul ripopolamento. L'occasione è stata la promozione della campagna «Io Resto!», a sostegno della proposta di legge regionale presentata dal
Movimento 5 Stelle, «Norme per il ripopolamento dell'Appennino e delle aree rurali dell'Umbria»
«Il tema dello spopolamento legato ai territori di area interna e montana è un tema molto attuale -ha spiegato la ministra- non riguarda solo i giovani ma riguarda in questo frangente principalmente loro. Si possono supportare con degli incentivi, anche per quello che riguarda la possibilità di mantenere aperti dei presidi alimentari di prossimità o delle attività commerciali»
Reddito di residenza attiva di 700 euro al mese per chi va a vivere o chi rimane sui territori mantenendo aperta la propria attività per almeno dieci anni. Rimuovere gli ostacoli che impediscono la vivibilità dei borghi e incentivare l'iniziativa imprenditoriale basata sull'utilità sociale e ambientale. Questi gli obiettivi della proposta di legge sul ripopolamento dell'Appennino e delle aree rurali dell'Umbria presentata ad Amelia dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, alla presenza della Ministra alle Politiche Giovanili, Fabiana Dadone e del candidato sindaco della lista Amelia Domani, Pompeo Petrarca. Si chiama "Io Resto!" la campagna a sostegno della proposta di legge regionale che intende interrompere l'emorragia demografica delle zone marginalizzate, tutelando borghi e centri abitati come patrimonio identitario dell'Umbria.
«Una proposta aperta a qualsiasi tipo di suggerimento, che nasce dopo un confronto di due anni nei territori più belli e difficili della nostra regione- ha detto in apertura Thomas De Luca. Che ha citato il caso del paese fantasma di Umbriano come realtà simbolo dello spopolamento -In 5 anni in Umbria sono sparite 15.000 persone, in zone come Alto Chiascio c'è un indice di invecchiamento del 31,7% da far tremare i polsi visto che la media nazionale è 23,2%.
Il presidio dell'uomo diventa fondamentale anche per contrastare l'avanzamento dei cambiamenti climatici, senza dimenticare la prevenzione degli incendi.
«Ci siamo chiesti cosa possiamo fare affinché un giovane decida di tornare e portare le sue competenze qui - ha spiegato De Luca entrando nel dettaglio della legge - mancano prospettive e opportunità di studio e di lavoro. Non ci sono sportelli bancari, poste, riscaldamento a causa di vincoli che impediscono l'installazione di pannelli fotovoltaici e portano alla dipendenza da gpl. Parliamo di assistenza sanitaria: a Montefranco la chiusura del punto analisi ha creato disservizi enormi mentre ad Orvieto un'ambulanza su due porta un ritardo oltre i 20 minuti. La mancanza di negozi alimentari di prossimità, internet e infrastrutture. Tutto questo porta alla perdita di memoria. Abbiamo presentato questa proposta di legge per i comuni sotto 1000 abitanti, quelli in via di spopolamento, le frazioni sopra 500 metri, i centri abitati senza poste, scuole, rete gas a metano, banda larga, senza trasporto pubblico locale ed empori. Le risorse a bando sono destinate a comuni, gestori di pubblici servizi, imprese ed associazioni e finalizzate a riportare servizi postali e farmaceutici, metanizzazione, strade, ciclovie, sentieri, decoro urbano, hotspot wi-fi, banda larga, ponti radio tv. Le coperture finanziarie previste arrivano da fondi strutturali del piano sviluppo rurale, dal fondo speciale europeo, dal fondo sviluppo regionale, dal piano nazionale di ripresa e resilienza e dalla strategia nazionale sulle aree interne. I due pilastri fondamentali della proposta di legge sono: rimuovere gli ostacoli alla permanenza e allo sviluppo di progetti di vita, incentivare idee imprenditoriali di utilità sociale e ambientale».