Amelia, Piero Bernardini si dimette da segretario e lascia il Pd

Amelia, Piero Bernardini si dimette da segretario e lascia il Pd
di Francesca Tomassini
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Mercoledì 6 Ottobre 2021, 09:18

AMELIA Piero Bernardini, segretario del Pd Amelia si dimette dalla carica e restituisce la tessera del partito. Una notizia che non sorprende, alla luce della spaccatura creatasi all'interno del Pd proprio sulla sua candidatura a sindaco in queste elezioni amministrative, ma che è destinata a rivoluzionare assetti e alleanze locali. A fare l'annuncio lo stesso Bernardini che ieri sera in una lunga riflessione ha spiegato le motivazioni. «Ritengo che un partito che non rispetti le regole interne di trasparenza, di democrazia, viatico queste ultime nell’ informare e rappresentare l’intera società democratica e liberale -ha scritto -  sia uno strumento inservibile ed inutilizzabile per il bene comune. Oltre lo stesso dato quantitativo del suo consenso! Pertanto, ho maturato la decisione di dimettermi da Segretario dell’Unione Comunale del Pd di Amelia e, nel contempo, di restituire la tessera di adesione al PD stesso». L'origine della frattura, è da ricercarsi nelle dinamiche che hanno portato all'individuazione del candidato sindaco per le amministrative appena concluse all'interno della coalizione formata da Pd, Sinistra Italiana, Rete Resistente Amelia, M5S, Europa Verde. Un susseguirsi di nomi, proposti via via dai diversi attori, che a poche settimane dal voto si era attestato su tre candidati. Luciano Rossi per Rete Resistente, Marco Rubini per Europa Verde e lo stesso Piero Bernardini eletto a maggioranza proprio al congresso del suo partito. A fronte della situazione troppo eterogenea e frastagliata, da diversi partecipanti alla coalizione era arrivato un appello ai candidati a "fare un passo indietro" in favore di una figura più trasversale, poi individuata in Pompeo Petrarca, che mettesse d'accordo tutti. Una richiesta accolta da Rossi e Rubini ma non da Bernardini che rifiutando di cedere quello che riteneva di aver legittimamente conquistato, ha proseguito per la sua strada creando la lista Obiettivo Comune. A nulla sono valsi i richiami del segretario del Pd provinciale Fabrizio Bellini di quello regionale Tommaso Bori che in un comunicato congiunto avevano annunciato di sostenere a spada tratta la candidatura di Petrarca, disconoscendo, giocoforza quella di Bernardini. Non solo. Alla luce delle posizioni di Bori e Bellini, lo stesso Bernardini, ha inviato un esposto alle commissioni di garanzia provinciale, regionale e nazionale denunciando ingerenze nella scelta dei candidati. «Non si passa impunemente sulla testa dei territori e degli Statuti -ha precisato Bernardini- qualcuno reclamerà sempre e giustamente il loro rispetto: è successo anche ad Amelia, specie se il malcelato obiettivo non era quello di costruire una grande alleanza, quanto di eliminare chi non gradito, perché non allineato!». Il resto è storia di questi giorni. Le elezioni di Amelia hanno decretato una vittoria schiacciante per il centrodestra a guida Pernazza (3524 voti), facendo naufragare il progetto di Amelia Domani Pompeo Petrarca sindaco, fermato a 2226 voti, e quello di Bernardini a 677. «Qualcuno non gioisca -ha chiuso Bernardini-  non si riparte mai dalle fotocopie del PCUS in una società aperta e democratica. Specie se non si è riusciti mai ad andare oltre una sterile minoranza all’interno di un partito, il PD, che senza rimpianti, né rancori, né risentimenti, ma con la leggerezza e la responsabilità di un’autentica libertà, mi accingo a lasciare».

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