Sulle modalità di svolgimento il presidente non si sbilancia ma sembra determinato a mandare in porto quantomeno la gara. «A costo di svolgerla a porte chiuse- ribadisce- magari con la possibilità per il pubblico di seguire la diretta da casa». Uno scenario a dir poco atipico per una manifestazione di piazza, che rischia di gravare pesantemente anche sul bilancio. «Fra Ente e contrade- precisa il presidente- ci sono spese fisse annuali pari a circa 45.000 euro. Sono affitti, bollette, rate per la ristrutturazione del campo della gara. Se dovessero saltare le taverne e tutti eventi collaterali rischiamo davvero di andare all'aria, ma io in coscienza non me la sento di togliere questo sentimento, questa tradizione alla città. E poi parliamoci chiaro, si tratta anche di una possibilità economica per tante imprese del territorio. In questo momento di crisi profonda, ricevere una commessa come quella per le taverne per un produttore o un fornitore locale non è cosa da poco».
La speranza è che a livello regionale possano giungere aiuti. «L'indotto economico produttivo legato alle manifestazioni storiche ha un peso non da poco in Umbria - speriamo che la Regione riesca a trovare un modo per supportare economicamente questa realtà».
Nel frattempo si continua a lavorare «io come sempre - chiude- sono in sede. Portare avanti la manifestazione in un momento in cui anche le principali stanno dando forfait è ancor più difficile ed emotivamente pesante perchè sai che In qualunque momento potrebbe crollare tutto».
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