Amelia, Leonardo Pimpinelli rieletto presidente del Consiglio. L'ira del Pd: «Uno schiaffo alla città, alla sua storia, alle sue istituzioni».

Amelia, Leonardo Pimpinelli rieletto presidente del Consiglio. L'ira del Pd: «Uno schiaffo alla città, alla sua storia, alle sue istituzioni».
di Francesca Tomassini
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Venerdì 13 Novembre 2020, 22:47

AMELIA - Leonardo Pimpinelli siede di nuovo sullo scranno più alto di Palazzo Cansacchi. Il Consigliere Comunale, dimessosi in seguito alle polemiche scatenate da un suo post sessista all'indirizzo della ministra Lucia Azzolina il 20 ottobre scorso, durante il Consiglio Comunale di ieri è stato riconfermato, con otto voti a suo favore, un astenuto e due in favore del consigliere Gianfranco Chieruzzi, nel suo ruolo di Presidente del Consiglio. 

La decisione della maggioranza, che anche attraverso l'assessora alla politiche di genere Antonella Sensini in merito alla vicenda aveva fatto capire di non ritenere necessarie le dimissioni di Pimpinelli, ha scatenato le ire del segretario del Pd Amelia Piero Bernardini che senza mezzi termini ha parlato di atteggiamenti cinici e accusato la maggioranza di ipocrisia. 
"Il primo atteggiamento cinico -ha scritto Bernardini-  è del Presidente del Consiglio. Se veramente le sue scuse, e le iniziali prese di distanza del partito di provenienza, fossero state sincere, avrebbe dovuto dimettersi di nuovo o non avrebbe dovuto accettare la rinnovata fiducia! Non lo ha fatto perché le sue dimissioni sono state dimissioni farsa, o perché (cosa più plausibile) non ha capito la gravità di ciò che ha fatto!
Secondo atteggiamento cinico è della maggioranza di centro destra e, in special modo, della Sindaca. Dopo le iniziali prese di distanza, hanno riconfermato il già vituperato Presidente: nuova ipocrisia al Potere! Pur di mantenere poltrone ed equilibri, in barba ai cittadini, hanno perpetrato l’insostenibile!
Terzo atteggiamento cinico -chiude il segretario- contro la Città di Amelia, la sua storia e delle sue istituzioni, Consiglio Comunale in primis. Nel passato, nessuno avrebbe mai giustificato uno schiaffo così pesante, e fuori luogo, ad una Ministra della Repubblica, delegittimando la credibilità politica, istituzionale e morale della sua assise principe: il Consiglio Comunale!" 

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